L'astrattismo di Kandinskij in mostra fino a maggio a Monfalcone

L'astrattismo di Kandinskij in mostra fino a maggio a Monfalcone

L'esposizione

L'astrattismo di Kandinskij in mostra fino a maggio a Monfalcone

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 17 Dic 2021
Copertina per L'astrattismo di Kandinskij in mostra fino a maggio a Monfalcone

Un'opportunità unica per il territorio, nata dal protocollo d'intesa fiamto tra il comune bisiaco e la Fondazione Musei Civici di Venezia, e che sarà fruibile gratuitamente.

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Kandinsij è universalmente riconosciuto come uno dei padri dell’astrattismo contemporaneo. A Monfalcone, inserite nella mostra “Punto, linea e superficie. Kandinsij e le avanguardie”, inaugurata oggi nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, sono visibili fino a maggio alcune delle sue opere più particolari. L’esposizione è promossa dal Comune di Monfalcone in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con il supporto di diverse importanti realtà del territorio, quali la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, PromoTurismoFVG, Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse (main sponsor), Il Piccolo e Messaggero Veneto (media partner), Nord Composites Italia e Pragotecna (sponsor).

“Con Punto, linea e superficie. Kandinsij e le avanguardie, il Comune di Monfalcone ha voluto completare la stagione espositiva 2021 e di inizio 2022 – sottolinea Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone – segnando nel modo migliore l’azione di riqualificazione della Galleria comunale che è stata portata avanti negli ultimi cinque anni. Il grazie della città alle istituzioni, ai curatori e agli esperti che hanno lavorato per la miglior riuscita di questo grande evento che conferma Monfalcone e la sua Galleria comunale si vertici nazionali e internazionali dei grandi appuntamenti espositivi, nel quadro di una politica culturale volta al rilancio e allo sviluppo anche in questa dimensione della nostra città”.

Una mostra che sarà visitabile a titolo gratuito. Una scelta ponderata dall’amministrazione che ha deciso, così, di rendere fruibile a tutti le opere del grande artista. “Abbiamo voluto garantire a chiunque l’accesso – precisa Cisint – perché pensiamo che la cultura sia appannaggio di tutti e debba poter essere accessibile”.

“Un evento di grande rilievo – aggiunge Sebastiano Callari, assessore al Patrimonio della Regione Friuli Venezia Giulia – che conferma la straordinaria vita culturale che Monfalcone sta vivendo grazie a questa amministrazione”.

"Una strada che con Fondazione abbiamo percorso anche con i Comuni di Pordenone e Portogruaro, e che qui mostra tutta la sua efficacia, per l'azione dei Musei di Venezia in un territorio più ampio dei propri geografici confini e per la risposta di qualità di cui questi territori sono capaci, nell'obiettivo comune della crescita delle nostre comunità e del ritorno dei visitatori nazionali e internazionali nel nostro Paese", commenta Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia.

“Una mostra come questa non arriva per caso, ma è frutto dell’amore per la propria città, per l’arte e per le opportunità che un simile combinato disposto può generare nel proprio territorio”, aggiunge Luca Fasan, Assessore alla cultura del Comune di Monfalcone. “L’accordo con la Fondazione Musei Civici di Venezia è giunto grazie all’intuizione che vi fosse un comune denominatore tra Venezia e Monfalcone, una sorta di link che metteva in correlazione due grandi realtà come l’arsenale e il cantiere quali produttori di lavoro, ricchezza, identità territoriale e rapporto con il comune mare”.

"Questa esposizione è costruita con i capolavori delle collezioni della Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, uno dei nostri undici straordinari Musei – sottolinea Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia – per raccontare l’affascinante viaggio dell’arte astratta dalla sua nascita al nostro contemporaneo. Molte di queste opere sono state acquistate dal Comune di Venezia in diverse edizioni della Biennale, altre sono state donate alla Galleria dagli stessi artisti premiati, a testimonianza di una lunga storia di stima e gratitudine che lega i Musei alla città e alle sue Istituzioni culturali, ai collezionisti, ai mecenati e agli artisti. Ca' Pesaro è custode dell’arte del proprio tempo e qui naturale protagonista di un'importantissima azione culturale".

Il percorso di mostra lo racconta la curatrice Elisabetta Barisoni, responsabile della Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro: “Dopo la prima parte dedicata alla Nascita dell’astrazione la mostra presenta, sempre attraverso i capolavori di Ca’ Pesaro, Le avanguardie astratte e surrealiste. Sulla linea tracciata da Klee e Kandinsky, durante gli anni Venti si inseriscono le sperimentazioni del Surrealismo di Joan Miró, Max Ernst, Antoni Tàpies, la scultura astratta di Arp e di Alexander Calder, le analogie cosmiche di Enrico Prampolini e le forme musicali di Luigi Veronesi. La terza parte della mostra esplora la persistenza dell’Astrazione nel secondo dopoguerra. Negli anni Quaranta la lezione di Kandinsij si declina nel mondo inglese con l’esperienza di Ben Nicholson, nelle esperienze internazionali dell’Espressionismo astratto e in Italia del Fronte Nuovo delle Arti e dell’Astrattismo segnico. Da Emilio Vedova a Mario Deluigi e Tancredi, da Karel Appel a Mark Tobey, le forme dell’astrazione nella seconda parte del ‘900 si collocano a metà tra Informale, suggestione lirica e gestuale. La mostra si chiude con una preziosa selezione di scultura, La scultura verso il minimalismo, che completa il percorso con capolavori di Mirko Basaldella, Eduardo Chillida, Luciano Minguzzi e Bruno De Toffoli, a testimoniare la persistenza del dialogo tra astrazione e biomorfismo verso gli anni Cinquanta. Infine, la ripresa di un’astrazione radicale, quasi ascetica, si fa strada con le esperienze minimali di Richard Nonas e di Julia Mangold, che introducono il visitatore nel pensiero degli anni Settanta, alla ripresa di una nuova vita dell’arte e delle forme astratte”. 

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