Assemblea di 'Ric Cormons': bilancio solido ma il futuro della sorveglianza pomeridiana resta incerto

Assemblea di 'Ric Cormons': bilancio solido ma il futuro della sorveglianza pomeridiana resta incerto

L’APPROVAZIONE

Assemblea di 'Ric Cormons': bilancio solido ma il futuro della sorveglianza pomeridiana resta incerto

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 29 Apr 2025
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A guidare i lavori il presidente Francesco Marcon, che ha aperto l’incontro con un discorso sincero e diretto, riconoscendo le difficoltà dell’ultimo anno ma anche il valore delle attività portate avanti con passione e impegno.

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Si è svolta ieri sera, lunedì 28 aprile, l’assemblea annuale dei soci del Ricreatorio di Cormons, un appuntamento atteso per fare il punto sull’andamento delle attività dell’associazione e discutere le prospettive future. A guidare i lavori il presidente Francesco Marcon, che ha aperto l’incontro con un discorso sincero e diretto, riconoscendo le difficoltà dell’ultimo anno ma anche il valore delle attività portate avanti con passione e impegno.

«Il cambiamento nel mondo del volontariato si vede ovunque – ha detto Marcon – e oggi è sempre più difficile trovare persone disponibili a offrire il proprio tempo in modo continuativo, che è proprio ciò di cui abbiamo più bisogno». Nonostante ciò, l’associazione ha confermato e portato a termine con successo la maggior parte delle iniziative previste, tra cui i tradizionali campi estivi, le attività teatrali dei gruppi Rompiscena e Rompini, e l’atteso Grest, che nel 2025 spegnerà le venti candeline dalla sua nascita.

Tuttavia, un tema ha lasciato un retrogusto amaro al termine della serata: la difficile situazione del servizio di sorveglianza pomeridiana. Nel corso del 2024 il servizio è proseguito con fatica grazie al contributo del Servizio Civile, ma con la conclusione dell’anno di servizio dell’ultimo volontario previsto per maggio, il futuro appare incerto. «Purtroppo – si legge nella relazione presentata durante l’assemblea – trovare giovani disponibili a garantire una presenza costante è sempre più difficile, anche con un compenso. E, ad oggi, manca un riferimento stabile che possa coordinare il servizio».

Il presidente ha lanciato un appello accorato ai presenti e alla comunità: «C’è bisogno di persone. Se siamo in tanti, l’associazione può fare molto di più. Serve mettersi in gioco, donare un po’ del proprio tempo per far vivere questo centro». Parole che riflettono la sfida di tanti centri simili, impegnati nel mantenere viva una proposta educativa e comunitaria in un contesto che cambia.

L’assemblea si è chiusa con i ringraziamenti ai volontari e ai membri del direttivo, ma anche con la consapevolezza che il 2025 sarà un anno decisivo per trovare soluzioni sostenibili e garantire continuità ai servizi essenziali per i più giovani. 

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