Assegno unico, Federconsumatori: «Bisogna dare soldi alle famiglie»

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Assegno unico, Federconsumatori: «Bisogna dare soldi alle famiglie»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 06 Gen 2022
Copertina per Assegno unico, Federconsumatori: «Bisogna dare soldi alle famiglie»

Domande aperte da qualche giorno, le novità introdotte dalla misura.

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La novità dell’assegno unico per le famiglie, che entrerà in vigore ufficialmente da marzo, ha già iniziato a porre migliaia di persone davanti alla tematica. Anche in provincia di Gorizia, questi primi giorni di gennaio hanno visto tanti iniziare a raccogliere la documentazione necessaria per fare domanda entro febbraio, sia attraverso i Caf che tramite il portale internet dell’Inps. La misura andrà a sostituire le diverse misure già presenti a sostegno della genitorialità, includendo questa volta categorie prima escluse.

“Prima gli assegni familiari erano dati solo ai lavoratori dipendenti - spiega il presidente di Federconsumatori Gorizia, Marco Valent - e ora ci sarà un cambiamento. Vista la situazione tragica della natalità in Italia, era auspicabile questa modifica. Bisogna aiutare chi non ha i soldi, soprattutto i giovani, anche perché chi lavora ha già uno strumento. Erano tagliati fuori i co.co.co e le persone con contratti a tempo determinato, ora si prescide dall’occupazione”. La misura sarebbe dovuta partire già con il 2022, ma alla fine è slittata di qualche mese.

“È un bene che siano stati presi gli aiuti come bonus bebè e gli 80 euro - rimarca Valent - per metterli in un unico strumento. Lo stesso accade già in Francia e Germania. Si può risolvere tutto con un’unica domanda, è più semplice e ci saranno più risorse per dare aiuto concreto a famiglie”. In particolare, l’obiettivo è indirizzare questi fondi alle persone più giovani: “Sono loro quelli che hanno le situazioni più precarie”. Al momento, agli sportelli dell’associazione di Monfalcone e Gradisca non sono arrivate richieste di aiuto in questo senso.

Le critiche all’iniziativa è che sia un’ulteriore azione assistenzialista. Federconsumatori però evidenzia che “chi ha figli spende, al contrario di chi non ce li ha o degli anziani. Se si vuole che l’economia funzioni, bisogna dare i soldi alle famiglie. Loro non hanno la tendenza ad accumulare denaro. Inoltre, se tu sai che avrai un minimo di aiuto per tuoi figli, si può superare blocco psicologico, altrimenti non c’è futuro economico. Dobbiamo almeno attutire la curva di crescita della denatalità, rendendola meno rigida ed evitando di allungare l’età pensionabile”.

L’assegno unico universale sarà quindi per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni, al ricorrere di determinate condizioni, e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo varierà in base alla condizione economica del nucleo familiare stabilito dall’Isee. Chi già percepisce il Reddito di cittadinanza, inoltre, l’assegno sarà corrisposto d’ufficio dall’Inps, senza necessità di presentare ulteriori domande. Secondo un’indagine nazionale di Federconsumatori, il costo medio per il mantenimento di un figlio da 0 a 18 anni in Italia è di 175.642,72 euro.

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