Arte, storia, territorio: eventi e cultura per il 2024 del Ccm. Novità e conferme per il Consorzio

Arte, storia, territorio: eventi e cultura per il 2024 del Ccm. Novità e conferme per il Consorzio

Le proposte

Arte, storia, territorio: eventi e cultura per il 2024 del Ccm. Novità e conferme per il Consorzio

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 13 Gen 2024
Copertina per Arte, storia, territorio: eventi e cultura per il 2024 del Ccm. Novità e conferme per il Consorzio

Partecipata presentazione, ieri sera, a Pieris. Lanciato il nuovo progetto sugli 80 anni dei bombardamenti a Monfalcone.

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Saranno varie e diversificate le attività che il Consorzio Culturale del Monfalconese - tra progetti e opere, mostre, presentazioni editoriali - annuncia per il 2024. La presentazione ha avuto luogo ieri sera, alla Casa delle Associazioni di Pieris, nel comune di San Canzian d’Isonzo

Il Ccm darà ampio respiro a progettualità già avviate o predisposte nel 2023 che si svilupperanno in questo nuovo anno. Tre dei maggiori progetti, “Arte & Territorio”, anche nella versione transfrontaliera in vista di Go!2025, “Te lo racconto io l’amianto” e “Fa che no soni la sirena”, sono stati presentati nella serata di ieri apertasi con il saluto dell’assessore alla cultura e vicesindaco di San Canzian, Flavia Moimas.

Ad illustrare invece il lavoro progettuale che metterà in rete arte, storia ed identità è stato il presidente del Consorzio, Davide Iannis. Il Consorzio, tra l’altro, ha anche presentato un progetto Interreg “No border art” che mira a offrire al turista interessato all’arte un motivo in più per visitare l’Area programma, allestendo una serie di mostre d’arte moderna e contemporanea sui due lati del confine e prevedendo che le stesse possano essere scambiate per aumentarne la diffusione.

I tre progetti cardine del nuovo anno

Tra i progetti protagonisti della serata illustrativa, c’è stato anche quello dedicato agli ottant’anni dai primi bombardamenti aerei su Monfalcone durante la Seconda Guerra Mondiale, che andranno sotto il titolo di “Fa’ che no soni la sirena”. Si tratta di un calendario di eventi che si prefigge lo scopo di raccontare l’esperienza dei bombardamenti aerei del secondo conflitto mondiale vissuta in quel segmento di ex provincia di Trieste compresa tra il Carso, l’Isonzo ed il Timavo, espandendo talvolta la narrazione anche al di fuori di questi confini geografici.

Ad ottant’anni da quegli eventi, in concomitanza con l’annuncio della prossima riapertura della Galleria Rifugio di Monfalcone, appare importante sviluppare una proposta che, probabilmente per la prima volta, possa tracciare un racconto ad ampio respiro di quella che fu una esperienza condivisa e che, nella sua drammaticità, fu capace di accomunare gli abitanti.

Il Consorzio Culturale del Monfalconese / Ecomuseo Territori e l’Associazione Galleria Rifugio propongono così un percorso di mostre ed eventi con l’obiettivo di attuare un recupero della memoria e dell’identità collettiva relativamente agli specifici temi e favorire la conoscenza e l’approfondimento della storia del Novecento. Si tratta di un progetto finanziato dalla Regione FVG rappresentata per l’occasione dal consigliere regionale Antonio Calligaris.

Prosegue, infine, con nuovi obiettivi e nuove collaborazioni come l’associazione Eko Anhovo che da anni a Canale, in Slovenia, si batte contro il cementificio locale, il progetto “Te lo racconto io l’amianto”. L’obiettivo principale è di fornire nuovi mezzi di conoscenza e consapevolezza alle nuove generazioni in un percorso che tocca temi quali la ricerca scientifica sulle patologie asbesto-correlate, il conseguente impatto sociale, l’uso in ambito industriale e i conseguenti effetti su uomo e ambiente. Un progetto che accosta scienza ed educazione civica, partendo dalla storia di un territorio che ha subito una ferita tuttora aperta. Non solo incontri frontali ma anche laboratori per gli studenti di cinque istituti scolastici superiori dell’ex provincia di Gorizia al fine di sensibilizzarli e far conoscere loro una tragedia locale del Novecento che prosegue fino ai giorni nostri. 

 I commenti

“Sarà un anno entusiasmante perché metteremo assieme arte, storia e racconto del territorio – sono le parole del presidente, Davide Iannis - nell’ottica di quanto fatto dal Consorzio e di Go!2025 abbiamo proseguito nella collaborazione con il Comune di Monfalcone: l’arte, soprattutto senza confini, sarà portata al grande pubblico. Secondo elemento sarà la prosecuzione di ‘Te lo racconto io l’amianto’. Infine, con l’associazione Galleria Rifugio abbiamo deciso di raccontare gli 80 anni dal bombardamento della città e del cantiere. Non speravamo – ha concluso – fosse così tristemente attuale”.

In questo Paese la cultura pesa, parliamo di 90 miliardi di fatturato annuo fino al 2022. Sapere che non solo la cultura, l’arte e la bellezza ci mettono a sistema permettendoci di fare progettualità soprattutto in un territorio come il nostro che di potenzialità ce ne ha molte – ha precisato l’assessore alla cultura di Monfalcone, Luca Fasan - fondamentale è il sostegno economico e la vicinanza di enti come la Regione e la Fondazione Carigo. Un patrimonio del genere, di mostre internazionali con la grande capacità degli artisti del nostro territorio, che rappresentano la nostra cultura e le nostre radici del territorio, non deve rimanere solo di Monfalcone ma essere fruibile per l’ intero territorio circostante, da qui la collaborazione stretta con il Consorzio Culturale del Monfalconese”, ha concluso Fasan.

A presentare “Te lo racconto io l’amianto”, che prosegue anche per l’annualità 2024, è stata poi Genni Fabrizio di Benkadì. “In questi anni abbiamo raggiunto oltre 700 studenti in 39 classi con un percorso che noi chiamiamo di ‘Avvicinamento all’amianto’ nell’ottica che il testimone passi ai giovani e siano loro stessi a raccontare la storia dell’amianto in questo territorio – sono le parole di Fabrizio - un’idea che sta funzionando in modo incredibile, lavorando con 46 ragazzi per 26 ore ciascuno dell’allora alternanza scuola-lavoro proprio su questa tematica. Dando così spazio e parola ai giovani anche noi abbiamo recepito idee e proposte che, altrimenti, non sarebbero nate”. In questo progetto saranno coinvolte Aea, Lilt, Ccm, Università di Trieste e l’associazione Eko Anhovo. A rappresentare la Lilt c’era Umberto Miniussi il quale ha sottolineato l’importanza di continuare a portare al centro dell’attenzione il tema della pericolosità dell’amianto nei luoghi di lavoro e ha fatto riferimento al peso che ha l’attività di ricerca a sostegno degli studi necessari “per compiere passi in avanti”.

Pietro Commisso, presidente dell’associazione Galleria Rifugio, ha raccontato come il titolo del progetto, “Fa che no soni la sirena”, sia parte di una raccolta di testimonianze del territorio: “All’estero conoscono la Galleria Rifugio e la storia dei bombardamenti molto più che qui – afferma Commisso - abbiamo ancora testimoni oculari di quei bombardamenti ed è un’occasione unica per poter far incontrare chi ha vissuto quegli anni con gli studenti, facendo capire come la galleria rifugio racconti qualcosa dei bombardamenti e della vita dell’epoca”. Ai inizierà martedì 16 con una prima lezione al Liceo Scientifico Buonarroti di Monfalcone. A rappresentare la Lilt c’era Umberto Miniussi.

“Il collegamento tra Ccm e la Galleria d’arte contemporanea di Monfalcone è stretto e fondamentale, così come tra enti quali la Regione, i comuni del territorio e il Consorzio – sottolinea il consigliere regionale Antonio Calligaris - collegare la cultura diffusa su tutto il nostro territorio e le grandi mostre è la carta vincente perché Monfalcone può diventare centro regionale e nazionale, un punto di riferimento per l’arte contemporanea. Questo è uno dei nostri obiettivi”. “Da Monfalcone la ricaduta è e sarà tutto il territorio – conclude Calligaris - l’esempio di questo è la mostra dei fratelli Basaldella. A fianco di essa si è potuto portare Salvatore Puddu nei vari comuni del territorio grazie ad un finanziamento di 80mila euro ottenuto tramite Promoturismo Fvg”.  

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