L'arte nata in riva all'Isonzo arriva a Trieste, acqua e tempo in dialogo

L'arte nata in riva all'Isonzo arriva a Trieste, acqua e tempo in dialogo

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L'arte nata in riva all'Isonzo arriva a Trieste, acqua e tempo in dialogo

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 11 Nov 2022
Copertina per L'arte nata in riva all'Isonzo arriva a Trieste, acqua e tempo in dialogo

Le opere di B#side the River alla Sala Xenia di riva 3 novembre, il percorso tra sensi e storie.

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B#side the River, il festival dell'arte contemporanea nato in riva all'isonzo, è in mostra a Trieste con le sue opere create dagli artisti internazionali contemporanei che hanno vissuto il territorio regionale e il Goriziano durante la scorsa estate. L'esposizione è visitabile da domani, sabato 12 novembre, alla Sala Xenia di riva 3 novembre. Si tratta di una iniziativa organizzata dall'associazione IoDeposito di Gradisca che si occupa di ricerca, divulgazione, formazione e didattica creativa, sotto la direzione artistica di Chiara Isidoro Artico e con la collaborazione di Giacomo Raffin.

Questa mattina, l'associazione ha svelato in anteprima temi e contenuti della mostra, all'interno del quale i presenti hanno potuto assistere al rituale performativo dell'artista belga Nathalie Vanheule che è tra i 10 artisti che espongono i propri lavori nella Sala Xenia. Nathalie ha coinvolto alcuni dei presenti alla vernice portandoli a vivere una esperienza artistica dominata dalla forza dell'interconnessione umana. I partecipanti hanno messo a disposizione le loro mani e le loro braccia che sono state dipinte dall'artista belga. Poi, le impronte di queste parti del corpo, sono andate a comporre un'opera collettiva comparsa su un pannello bianco.

Lo stesso "rituale" sarà promosso dopo l'inaugurazione di sabato. La mostra, rappresenta la fase finale del festival tenutosi questa estate e che ha interessato anche le città di Gradisca, Sagrado, Gorizia e Udine. Le opere presentate in sala sono di diverse tipologie. Si tratta di diverse performance che hanno coinvolto le comunità locali, i suoi preziosi ambienti e contesti culturali. Al centro dell'esperienza artistica c'è stata l'approfondita rilettura della narrativa storica legata alle terre presenti lungo il fiume Isonzo. I professionisti del settore hanno composto degli studi e delle ricerche, hanno visitato i luoghi pegni di storia e si sono lasciati ispirare da passeggiate sensoriali.

Una tra le artiste che più si è lasciata ispirare dal fiume Isonzo è stata Gulhautun Yildirim, originaria di Israele. La donna ha ascoltato le testimonianze delle persone, ha camminato lungo gli argini del fiume e ha contemplato il paesaggio. Dopo aver "raccolto le memorie" nelle case che ha visitato, raccoglieva dalle famiglie ospitanti delle bottiglie d'acqua che poi andava a "restituire" al fiume nel quale ha potuto continuare il suo flusso naturale. A considerare l'Isonzo come simbolo di trasformazione e metamorfosi, ci sono stati tanti altri artisti che hanno lavorato per la produzione delle installazioni e dei materiali di video arte.

Oltre all'artista israeliana, i protagonisti sono: Boris Beja, Lang Ea, Dejmi Handrovic, Andreja Kargacin, Marta Lodola, Ingrid Ogenstedt, Deimion "Peim" van der Sloot, Holly Timpener e Nathalie Vanheule. Tutti loro si sono impegnati a presentare allo spettatore un intenso viaggio nell'inconscio del territorio. L'arte si pone quindi al servizio delle persone, dei luoghi e del vissuto di un territorio. Con le varie tecniche espressive, gli artisti provenienti da tutto il mondo hanno raccontato la società, la storia, l'ambiente e le vite umane. "La mostra di Trieste è l'ultima tappa del lavoro durato un anno con artisti provenienti da tutto il mondo - sono le parole di Chiara Isadora Artico, presidente di Io Deposito - che hanno studiato il territorio e ascoltato le persone".

E ancora: "I professionisti hanno rispolverato un passato fatto di luci e ombre". Artico ha inoltre voluto sottolineare il rimando potente all'acqua che trova molto spazio in tante delle opere presenti. "L'acqua -quella del fiume Isonzo- scorre come il tempo. Il corso d'acqua è stato lo spartiacque dell'est e dell'ovest del mondo". Anche la sala ospitante la mostra si presenta con un percorso circolare e fluido. Rappresenta - nell'immaginario che gli organizzatori hanno voluto offrire - il percorso storico di cui il fiume e la fluidità composta da più identità, sono realtà concrete.

Le varie identità presenti su un territorio sono così diventate opere d'arte attraverso le quali sono raccontate emozioni, sensazioni, fatiche, stili di vita, ricordi, desideri, gioie e dolori. I linguaggi offerti ai visitatori sono innovativi, partecipativi e contemplativa. B#Side the River sarà visitabile fino al 27 novembre dalle 10 alle 17 con ingresso gratuito.

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