l'inaugurazione
Due nuove ambulanze alla Croce Verde, in servizio a Cormons e Gradisca

Entrate in servizio le due vetture mediche, che concludono il rinnovamento del parco mezzi. Il presidente Duca: «Miglior servizio».
Giubba fluorescente e pantaloni rossi con i catarifrangenti. Sono le uniformi degli operatori di primo soccorso, gli angeli cha salvano vite umane. Con centouno anni di storia al servizio della comunità, la Croce Verde di Gorizia ha inaugurato oggi - alla presenza delle autorità e dei volontari - due nuove autoambulanze, una Mercedes sprinter e una Fiat ducato. I mezzi entreranno in servizio nelle sedi di Gradisca e Cormons a sostituire gli attuali. “Un grande impegno" ha commentato il direttore Andrea Colpo. I mezzi sono stati acquistati con i fondi della Croce Verde Goriziana, per un importo di quasi 200mila euro.
Questi andranno a sostituire quelli che sono in servizio, che hanno raggiunto il limite di chilometraggio previsto dalla normativa. Sono dotati di tutte le moderne attrezzature: defibrillatore per la teletrasmissione, barelle a cinque altezze, sistema di sanificazione automatico. L’allestitore è una ditta di Pistoia dal quale ci riforniamo ormai da tempo”. Automezzi che compiono percorsi di circa 200mila chilometri all’anno, con un territorio vasto di intervento che si estende ben oltre Gorizia, Gradisca e Cormons. “Forniamo primo soccorso e servizi secondari di trasporto su alto e basso isontino”, prosegue Colpo.
Tra autisti, soccorritori e infermieri, il gruppo oscilla tra i cento e i centocinquanta volontari, oltre a una trentina di dipendenti che garantiscono una continuità di servizio. Infermieri professionali, alcuni dei quali dipendenti della Croce verde, mentre altri sono liberi professionisti, per un servizio in convenzione con Asugi. Anche il presidente Flavio Duca ha espresso grande soddisfazione: “È una delle istituzioni goriziane che funzionano meglio. Stiamo cercando di essere sempre al passo con le nuove tecnologie, per offrire il miglior servizio possibile alla cittadinanza e al resto del territorio".
"Perché noi lavoriamo in città, nella provincia, ma anche in parte della provincia di Udine. Inoltre, copriamo servizi per attività sportive, fino a Tarvisio, per esempio per le gare di sci”. Preponderante l’attività svolta per l’azienda sanitaria, “perché sostanzialmente il 112, qui in città, siamo noi. Dipendiamo dalla centrale operativa che ha sede a Ialmicco, con tre postazioni. Una qui a Gorizia, una a Gradisca e una a Cormons. Da queste, ci spostiamo dove è necessario, coprendo anche parte dell’area orientale della provincia di Udine. Per i trasporti, nel passato abbiamo effettuato addirittura spostamenti internazionali fino a Londra, Berlino, Bruxelles”.
Una presenza indispensabile, che durante l’emergenza coronavirus ha servito senza sosta il territorio. “Il periodo del Covid è stato per noi un calvario, perché eravamo costantemente in movimento. Avevamo una convezione con l’aeroporto, poi eliminata, ma anche con la prefettura”, per assicurare un controllo sui migranti. Condividendo quanto detto da Duca, l’assessore al welfare Silvana Romano ha voluto ringraziare la Croce Verde soprattutto “per i minori stranieri non accompagnati, che nel periodo Covid avevano bisogno di un tampone immediato, e l’unica entità a occuparsene è stata la realtà goriziana".
Le persone venivano tenute in quarantena fintanto che non arrivava la risposta del tampone. In merito ai minori, il San Luigi aveva allestito uno spazio di sette-otto posti letto, dove tenerli in quarantena, con un turnover veloce. "La convenzione con Asugi mi rasserena – ha ribadito Romano – in quanto assicura la copertura sul territorio cittadino”. Copertura anche durante manifestazioni di rilievo, come Gusti di frontiera o la Fiera di Sant’Andrea. Durante le quali, con l’aiuto dell’Associazione nazionale alpini, viene allestito un punto di pronto soccorso all’interno della propria sede, “con un tendone riscaldato e le strutture necessarie”.
Un’attività che tutti i cittadini possono ritrovarsi a fruire, necessaria e imprescindibile. “Un momento importante, perché la Croce verde goriziana è un’istituzione, nella città di Gorizia – ha rimarcato l’assessore regionale al patrimonio Sebastiano Callari -. Centouno anni di vita cittadina sono tanti. Nella mia vita ho esercitato la professione di medico, quindi ho sempre avuto a che fare con problemi di emergenza, e la Croce verde per me è stato quasi un partner. Ricordo quando stavo in ospedale, mi arrivavano persone soccorse a casa per problemi importanti, e ho sempre visto grande professionalità, ma soprattutto una grande cosa: tanta umanità".
Orgoglio presentato anche dal vicario del questore di Gorizia, Rosaria Broccoletti, che ha preso servizio in città nel mese di ottobre. “Una bellissima iniziativa con la quale si fa conoscere alla cittadinanza l’incremento del numero di ambulanze sul territorio. Un servizio certamente apprezzato dai cittadini e dalle stesse forze dell’ordine”. Il presidente Duca ha poi voluto ricordare la storia della Croce verde, “presente da un secolo, da quando il fondatore Lelio Baggiani, con un gruppo di amici, si è procurato delle lettighe, e poi autolettighe militari, purtroppo andate perdute".
"Ci fu un momento di difficoltà, quando i tedeschi requisirono le autovetture, ma il servizio non venne interrotto. Da allora, i mezzi sono stati trasformati in unità mobili di rianimazione, dotati di gps e radio contatto per comunicare con le unità operative, ma soprattutto strumenti elettromedicali. Dopo il terremoto circolarono i cento francs furlan. Non avevano valore legale, ma venivano accolti. Il loro motto era lo stesso che ripropongo oggi: con un piccolo contributo di tutti possiamo far sì che la Croce verde sopravviva”.
Ultima, ma non meno importante, la benedizione di don Dario Franco dedicata ai mezzi e agli operatori. Il quale ha voluto ricordare come sia stato lui stesso salvato dal servizio della Croce verde, “indispensabile per i cittadini”. Un conclusivo taglio del nastro coronato dal suono delle sirene spiegate, e da uno scrosciante applauso.
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