La proposta
Arriva a Gorizia 'Dove i fiumi non hanno un nome' dedicato alla lirica di Giuseppe Ungaretti
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Due studenti, durante l’esame di maturità del 1999, si confrontano con le tracce d’italiano, scoprendo Giuseppe Ungaretti e il potere della parola. I loro pensieri si intrecciano con la vita del poeta.
Venerdì 6 e sabato 7 giugno tappa doppia a Gorizia per la Compagnia di Arti e Mestieri, che arriva nella Capitale europea della Cultura 2025 con due progetti realizzati in partenariato con l’associazione culturale Prologo e nell’ambito della XXVI edizione della rassegna “Teatri fuori dai teatri”, il tour turistico teatrale che coniuga natura e cultura della regione Friuli Venezia Giulia.
Venerdì 6 prosegue la tournée il recital poetico musicale di e con Sandro Buzzatti, accompagnato dalle musiche di Nelso Salton, “Dalle viscere alla metafora - Viaggio nel ‘900 dei dialetti veneti da Trieste al Cansiglio”, in scena alle 20.45 presso il centro culturale Prologo (via Graziadio Isaia Ascoli, 8/1). L’evento è sostenuto dalla Regione Autonoma FVG nell’ambito del bando per la valorizzazione dei dialetti di origine veneta parlati nella Regione Friuli Venezia Giulia. Sabato 7 giugno va in scena in prima assoluta all’Oratorio San Giovanni (via San Giovanni 12) alle 20.45 “Dove i fiumi non hanno un nome”, un viaggio teatrale nell’anima di Giuseppe Ungaretti, scritto da Filippo Fossa, anche interprete accanto a Paolo Mutti. Lo spettacolo è sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito del bando Cultura storica ed etnografica - Incentivi per l’organizzazione e la realizzazione di progetti e iniziative culturali legati alla figura di Giuseppe Ungaretti e alla sua attività letteraria in Friuli Venezia Giulia.
La poesia di Giuseppe Ungaretti, profondamente legata alla sua esperienza come soldato e poeta sul Carso durante la Prima Guerra Mondiale, incontra il racconto di relazioni che vanno oltre il tempo e la guerra. Lo spettacolo intreccia la sua poesia con il vissuto di una generazione alle prese con la propria ‘maturità’. Ambientato tra un esame scolastico e la trincea della vita, il testo esplora amicizie, passioni e il peso della memoria, illuminando i temi universali della fragilità e della ricerca identitaria.
Due studenti, durante l’esame di maturità del 1999, si confrontano con le tracce d’italiano, scoprendo Giuseppe Ungaretti e il potere della parola. I loro pensieri si intrecciano con la vita del poeta: l’infanzia in Egitto, l’amicizia con il poeta Mohammed Sceab, le trincee della Grande Guerra e il duello con lo scrittore surrealista Massimo Bontempelli. Una riflessione sulle vita, l’amicizia, l’arte e la ricerca della verità, tra il dolore e la speranza. Per info e prenotazioni è attivo il numero 366 244 0162 e la mail info@prologoart.it.
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