Ecco il decreto: ora il nuovo stemma di Ronchi su bandiere e gonfalone

Ecco il decreto: ora il nuovo stemma di Ronchi su bandiere e gonfalone

LA CERIMONIA

Ecco il decreto: ora il nuovo stemma di Ronchi su bandiere e gonfalone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 22 Mag 2024
Copertina per Ecco il decreto: ora il nuovo stemma di Ronchi su bandiere e gonfalone

Il prefetto Ricciardi ha consegnato il documento nelle mani del sindaco Benvenuto. Ora si procede al cambio su vetrofanie, carta intestata, mezzi comunali e bandiere.

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Oggi – mercoledì 22 maggio - a mezzogiorno, in municipio a Ronchi dei Legionari, ha avuto luogo la cerimonia di consegna del decreto di assegnazione alla città, del nuovo stemma che comparirà sulla bandiera e sul gonfalone della città. È stato il prefetto di Gorizia Raffaele Ricciardi a compiere il gesto ufficiale indirizzato al sindaco Mauro Benvenuto, il quale ha ripercorso le tappe di un iter cominciato a marzo 2022 quando Ronchi ha ottenuto il riconoscimento del titolo di città.

In quel momento è sorta la questione della mancanza del riconoscimento legale di questo simbolo da parte dello Stato Italiano perché concesso dal governo austro-ungarico nel 1912. Il progetto di restyling dello stemma è stato curato dagli uffici comunali - nello specifico dal Servizio Lavori Pubblici e Gestione del Territorio e Ambiente – e seguito dai professionisti Claudia Vasta e Marco Portelli, rispettivamente architetto progettista e ingegnere, responsabile della procedura.

Lo stemma del Comune
Nel periodo di dominazione austriaca sui territori del Monfalconese, Ronchi ebbe uno sviluppo importante, venendo prima riconosciuto come comune autonomo nel 1850, a cui vennero aggregati gli abitati di Vermegliano, Selz e Soleschiano, e successivamente elevato al rango di borgata nel 1912. Con un atto dell’Impero Austriaco, Francesco Giuseppe I riconosceva nello stemma riportato in figura e nella blasonatura di seguito riportata il simbolo distintivo del Comune. Lo scudo fu dipinto da Carlo Wostry un paio di decenni prima, nel 1890, su richiesta del Podestà Alessandro Blasig, che sentì la mancanza di un simbolo che rappresentasse il comune.

Nel disegno spicca senz’altro la scelta dei colori che richiamano la bandiera italiana nonostante l’appartenenza al governo austriaco, i monti simboleggiavano il vicino carso e le viti gli abbondanti prodotti dell’agricoltura. Miniato successivamente da Franz Junginger lo stemma è rimasto immutato nelle sue componenti essenziali fino ad oggi, nonostante qualche piccola modifica nei dettagli, adattandosi via via agli strumenti di riproduzione e di stampa.

Negli ultimi decenni, con l’avvento dell’era digitale, l’immagine è stata convertita nei formati bitmap, che, al contrario del formato vettoriale, implica una perdita dei dettagli nelle miniature e della risoluzione negli ingrandimenti. Per poter far fronte alle necessità di riproducibilità e di adattamento sugli attuali mezzi di comunicazione, si è quindi ravvisata l’esigenza di ripensare allo stemma con un disegno stilizzato che possa essere facilmente declinato nelle varie versioni, senza perdere la riconoscibilità.

«Una versione moderna dello stemma che segua pedissequamente la blasonatura originale e le indicazioni del D.P.C.M. del 28/01/2011 -si legge nella relazione tecnica-non può che dare valore al simbolo identificativo del Comune, ora diventato Città, e dimostrare l’attenzione dell’amministrazione verso l’identità della propria comunità attraverso il tempo».

Il progetto grafico
L’obiettivo principale che è stato perseguito nel ridisegnare lo stemma è stato quello di interpretare letteralmente la blasonatura riportata nel diploma imperiale e ricalcare il dipinto originale, integrandolo con le norme dettate dal già citato D.P.C.M. 28/01/2011 e il linguaggio dell’araldica, in modo da innovarlo, completarlo e definirlo meticolosamente.

Sono stati modificati: lo scudo, il blasone identificativo dello stemma, la corona, le fronde e i colori secondo le regole dell’araldica. «È motivo di orgoglio e di gioia – sono le parole del primo cittadino Benvenuto – portare a compimento questa operazione legata all’identità del passato ma proiettata nel riconoscimento futuro». A rappresentare la Regione c’erano i consiglieri Antonio Calligaris e Diego Moretti. Estrema soddisfazione è stata espressa dal prefetto. «Su questa fase si è creata sintesi e strategia – sono le parole di Ricciardi – questo è l’atto di consegna formale, un evento straordinario per tutta la comunità».

Ora, parte un’altra fase di lavori: la modifica del restyling dello stemma interesserà tutte le vetrofanie municipali, la carta intestata, i mezzi comunali, le bandiere e il logotipo. Alla cerimonia erano presenti gli assessori Monica Carta, Gianpaolo Martinelli e il vicesindaco Enrico Papais. Tra le autorità militari presenti, hanno preso parte al momento il vicequestore Alessadro Rescio; il primo dirigente della Polizia di Stato Stefano Simonelli; il commissario della polizia in servizio all’aeroporto, Patrick Sione; il comandante provinciale dei carabinieri, Massimiliano Bolis; il maresciallo della compagnia di Ronchi, Niccolò Grieco e la comandante Paola Trincio della Polizia locale.

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