Arriva ‘Aquileia porta del Mediterraneo’ in occasione di Barcolana 57, un cammino tra vie d’acqua antiche e moderne

Arriva ‘Aquileia porta del Mediterraneo’ in occasione di Barcolana 57, un cammino tra vie d’acqua antiche e moderne

LA GIORNATA

Arriva ‘Aquileia porta del Mediterraneo’ in occasione di Barcolana 57, un cammino tra vie d’acqua antiche e moderne

Di REDAZIONE • Pubblicato il 24 Set 2025
Copertina per Arriva ‘Aquileia porta del Mediterraneo’ in occasione di Barcolana 57, un cammino tra vie d’acqua antiche e moderne

Venerdì 3 ottobre la Fondazione Aquileia organizza un percorso tra storia e natura, con un’ora di navigazione sul fiume Natissa e interventi di esperti come l’archeologo Cristiano Tiussi.

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In occasione di Barcolana 57 la Fondazione Aquileia, gold sponsor della manifestazione, organizza ad Aquileia l’evento “Aquileia porta del Mediterraneo”, venerdì 3 ottobre alle 14, un cammino tra vie d’acqua antiche e moderne in collaborazione con il Comune di Aquileia e la mediapartnership di Cammini d’Italia.

Il percorso includerà un’ora di navigazione lungo il fiume Natissa fino ai primi casoni della laguna e sarà arricchito dall’intervento di esperti di vari settori, gli archeologi Cristiano Tiussi, il direttore della Fondazione Aquileia, Angelica Gabrielli la dottoranda dell’Università di Verona, un tecnico del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, il comandante del Battello Santa Maria Nico Pavan, il presidente di Solaris Yachts Federico Gambini, la guida turistica Anna Sairu, che guideranno i presenti alla scoperta dell’antichissimo legame tra Aquileia e l’acqua, un legame tale da permeare la storia e le vicende della città a partire dall'epoca preromana fino al ventesimo secolo.

Pur essendoci numerose ipotesi, frequente è la spiegazione del nome stesso della città come derivazione dal nome del fiume che la lambiva, noto come Aquilis o Akilis. È indubbio che i romani scelsero un luogo strategicamente cruciale per costituire la colonia nel 181 a.C., valutando come fondamentale la presenza di un fiume navigabile grazie al quale Aquileia divenne celeberrima per le capacità commerciali e l'imponenza delle sue strutture portuali.

È proprio dal porto fluviale antico di Aquileia che comincia il percorso alla scoperta di questo legame. Gli scavi condotti negli anni trenta del Novecento mostrano l'indubbia grandezza del Porto fluviale, attivo almeno fino al IV secolo, mentre le recenti scoperte dell'università di Verona hanno permesso di comprendere con quale ingegno i cittadini di Aquileia avessero risolto problemi di navigabilità dell'antico Natiso realizzando nuovi approdi e spazi commerciali nel tratto più meridionale della città.

Ma le vicende di Aquileia e le sue acque non si chiudono con l'epoca romana. Al tempo dei patriarchi di Aquileia, in particolare sotto Poppone (XI secolo), vennero riconsolidati, su scala più ridotta, gli approdi sul fiume e le mura di difesa affinchè proteggessero il nucleo cristiano della città.

Nella seconda parte dell'itinerario lasceremo la banchina per navigare, come si faceva sin dai tempi più remoti, lungo un tratto del Natissa e con esso verrà raggiunta la laguna di Grado, vasto territorio di transizione tra la terra e il mare, che conserva innumerevoli tracce archeologiche sotto il livello dell'acqua salmastra e soprattutto si apre ai nostri occhi come una vasta area naturalistica, ricca di avifauna locale e migratoria, di flora salmastra e di tradizioni umili e radicate dei pescatori.

Il cammino sarà anche l’occasione per raccontare l’importanza della bonifica e degli impianti idrovori essenziali a garantire non solo la salvaguardia e la tutela dei centri abitati e delle campagne locali, ma soprattutto del patrimonio storico ed archeologico del territorio aquileiese.

Il ritrovo è previsto alle ore 14.00 all’ingresso del porto fluviale (via Gemina), la partecipazione è gratuita e la prenotazione obbligatoria (max 80 persone) su Eventbrite a partire dal 25 settembre al seguente link (clicca qui)

La durata prevista è di 4 ore, inclusa un’ora di navigazione, con conclusione nella zona del Foro.

Foto di Nicola Oleotto


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