il fermo
Armato e con documenti falsi, fermato 44enne al confine di Gorizia

L'uomo fermato al valico di Sant'Andrea, avviato l'iter per l'espulsione.
Aveva con sé documenti falsi e stava cercando di entrare in Italia dalla Slovenia. La Polizia di Stato di Gorizia ha tratto in arresto un 44enne cittadino dell'Albania, deferendolo all’autorità giudiziaria anche per porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere. Il fermo, effettuata da personale della Squadra Volante della Questura, ha avuto inizio nella mattinata del 2 giugno scorso, durante i controlli nei pressi del valico confinario di Sant’Andrea, fermando un veicolo proveniente da oltreconfine.
Nel corso delle successive verifiche, il conducente ha fornito agli operanti una patente ed una carta d’identità greche, confermando al personale di polizia le generalità elleniche riportate sui documenti. Queste sono però parse sospette agli agenti. Dai successivi accertamenti, effettuati congiuntamente al settore polizia di frontiera terrestre, entrambi i documenti sono risultati totalmente falsi e lo stesso conducente, dinnanzi all’evidenza dei fatti, ha comunicato le proprie reali generalità agli operanti.
I documenti sono pertanto stati sequestrati ed il 44enne è stato inoltre sottoposto a perquisizione personale estesa al veicolo, dentro il quale sono stati rinvenuti due coltelli, entrambi con lama di 20 cm e lunghezza complessiva di 34, occultati sotto il sedile del conducente. All’esito delle operazioni, pertanto, lo straniero è stato tratto in arresto per l’articolo 497 bis del Codice Penale, che prevede la pena della reclusione da 2 a 5 anni per chiunque sia trovato in possesso di documenti falsi validi per l’espatrio.
I coltelli rinvenuti nell’abitacolo sono stati sottoposti al vincolo del sequestro penale e, pertanto, il possessore è stato segnalato all’autorità giudiziaria anche per l’articolo 4 della legge 110/1975, il quale punisce con l’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da mille a 10.000 euro il porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere. Dopo l’udienza di convalida dell’arresto, tenutasi il giorno seguente, l’Ufficio Immigrazione della Questura ha posto in essere le pratiche espulsive per l’arrestato.
L'uomo è risultato infatti irregolare sul territorio nazionale e, pertanto, denunciato anche per il reato previsto dall’art. 10 bis del D.Lgs 286/98.
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