L'Arma festeggia 211 anni di attività: reati in aumento del 9% nel territorio provinciale e raddoppiate le rapine

L'Arma festeggia 211 anni di attività: reati in aumento del 9% nel territorio provinciale e raddoppiate le rapine

I dati

L'Arma festeggia 211 anni di attività: reati in aumento del 9% nel territorio provinciale e raddoppiate le rapine

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 06 Giu 2025
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L'occasione è stata anche quella di consegnare gli encomi a chi si è distinto in servizio. Raggiunte le 23mila unità tra pattugliamenti e servizi esterni.

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Le tempeste di sabbia del deserto intorno a Bagdad non sono state le sole contro cui ha dovuto lottare il maresciallo capo Giancarlo Spinò, infermiere durante l’operazione “Prima Parthica” in contrasto a Daesh. E così il maresciallo Andrea Spedicati, impegnato nella task force in Libano schiacciata dai combattimenti fra Hezbollah e le forze d’Israele, o l’appuntato scelto Emilio Iannetta, che con coraggio ha condotto in sicurezza diplomatici e connazionali durante il colpo di Stato a Khartoum del 2023.

Si è svolta nella giornata di giovedì 5 giugno alla caserma Cascino di Gorizia la cerimonia di celebrazione del 211mo anniversario dell’Arma dei carabinieri, avvenuta alla presenza delle autorità, della fanfara della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” e dei carabinieri dei diversi reparti. Una funzione preziosa svolta dal lontano luglio 1814, quando le regie patenti emanate dal sovrano del Regno di Sardegna le attribuirono la duplice funzione a difesa dello Stato e a tutela della pubblica sicurezza. Oltre due secoli di storia a salvaguardia della collettività e del mantenimento della pace, anniversario che il territorio isontino ha celebrato nella sede del 13° Reggimento di via Trieste, ricostituito a Padova nel 1947 e portato a Gorizia l’anno seguente. Innumerevoli le manifestazioni lungo tutta la Penisola, in una giornata in cui lo stesso Presidente Sergio Mattarella dal Quirinale ha rimarcato il ruolo di «sostegno e protezione» che i carabinieri infondono con «rassicurante senso di umanità». Sfida sempre più difficile in un tempo segnato dalle atrocità conseguenti all’attacco di Hamas e dall’invasione dell’Ucraina, che trascinano i governi «nel tumultuoso cambiamento della realtà mondiale» e spingono l’Arma a evolvere.

Oltre a contrastare il terrorismo o il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il Corpo svolge un ruolo cruciale nella promozione della legalità nelle scuole. È in quest’ambito che il comando Provinciale isontino a organizzato ben 58 conferenze e 4 visite nelle caserme, approfondendo con gli allievi tematiche riguardanti la violenza di genere, i pericoli del web e quelli derivanti dall’assunzione di alcool e droga. Una ventina gli interventi effettuati negli istituti del territorio, per un coinvolgimento complessivo di circa 1500 studenti. Centrale è stata poi l’attività operativa spalmata fra capoluogo e provincia, che fra lo scorso anno e il corrente ha fatto fronte a oltre 85mila chiamate.

Mentre fra pattugliamenti e servizi esterni si sono raggiunte le 23mila unità, con l’identificazione di 78.852 soggetti e il controllo di 60.186 veicoli, procedendo con 75 arresti e il deferimento in stato di libertà di 1121 persone. Un lieve aumento si registra per i reati o tentativi di reato, che passano da 3086 dello scorso anno a 3357 attuali, con un incremento del 9%. Nonostante il raddoppio delle rapine, passate da 10 a 20 unità, il tasso di quelle scoperte è passato dal 60% al 90%, mentre restano sostanzialmente stabili furti, truffe e frodi informatiche.

«Oggi l’Arma conta 100mila unità – sottolinea il comandante provinciale Massimiliano Bolis – e opera sia in patria che all’estero». Un legame imprescindibile da Gorizia, che il 5 giugno del 1920 vide concedere alla bandiera della Benemerita la prima Medaglia d’oro al valor militare per onorare i 5mila caduti nella tristemente nota battaglia del monte Podgora. «Un assalto di quattro ore – ricorda – sotto una tempesta di piombo e di ferro». In parallelo al percorso di pace avviato dalla Capitale europea della cultura, il Corpo vede coesistere due anime: l’una con competenze estere e l’altra che concentra i propri sforzi in ambito territoriale. Dalla campagna contro le truffe agli anziani al progetto a tutela delle vittime di violenza, le forze vanno consolidandosi anche grazie alla collaborazione con la polizia slovena.

«L’Arma – ribadisce - rappresenta una grande e solida famiglia», il cui intento deve essere moltiplicato «per ridurre gli spazi di manovra della criminalità». «Avete il compito di garantire la sicurezza territoriale – ha concluso – con sensibilità ed empatia, soprattutto nei confronti delle persone fragili». Una strategia da mettere in atto «con umiltà, che non è sminuirsi», quanto piuttosto «capacità di ascolto e consapevolezza».

Nel corso della cerimonia sono poi state consegnate le ricompense ai militari distintisi nelle attività di servizio. Oltre a riconoscere il valore dei già citati Spinò, Spedicati e Iannetta, hanno ricevuto encomio semplice dal prefetto Ester Fedullo il tenente Davide Porcelluzzi, il maresciallo capo Giuseppe Messina, il brigadiere capo Alessandro Grotto, il brigadiere Roberto Alba, il vicebrigadiere Marco Piazza e l’appuntato Pasquale Luca Petrossi. Hanno invece ricevuto l’elogio del questore Luigi Di Ruscio il tenente Davide Porcelluzzi, il brigadiere Roberto Alba e l’appuntato scelto Moreno Nodari, che hanno contrastato truffe contro anziani recuperando una refurtiva per il valore di 30mila euro. Apprezzamenti del delegato del vescovo di Gorizia, monsignor Ignazio Sudoso, sono stati invece consegnati a vicebrigadieri Cristian Zanin e Baldassarre Isaia, mentre la vicesindaca Chiara Gatta ha consegnato gli elogi al maresciallo capo Alessandro Menci e al vicebrigadiere Antonio Bancone, impegnati con profitto in Libia, Ungheria e Bosnia-Herzegovina. 

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