Gli argentini di Avellaneda a Capriva, «fieri delle nostre radici friulane»

Gli argentini di Avellaneda a Capriva, «fieri delle nostre radici friulane»

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Gli argentini di Avellaneda a Capriva, «fieri delle nostre radici friulane»

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 30 Ott 2022
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Festa ieri in centro civico, poi la visita a Villa Russiz. L'accordo con San Floriano, Mossa e San Lorenzo.

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È stata una giornata all’insegna dell’amicizia e della fratellanza tra popoli, in particolare tra Capriva del Friuli e la città argentina di Avellaneda de Santa Fè. Una festa che è iniziata alle 9.30 presso il Centro civico con i saluti istituzionali dei principali fautori del progetto, tra i quali: il “padrone di casa" Daniele Sergon; Alessio di Dio, direttore di LegacoopFVG; Graziano Lorenzon, direttore di Informest; Enzo Lorenzon, presidente del Consorzio della Bonifica VG e Giorgia Dejuri, project manager di PromoturismoFVG per il Patto del Collio.

A chiudere ha preso la parola anche il sindaco di Avellaneda, Gonzalo Braidot. Come è evidente dal cognome del primo cittadino argentino, Avellaneda de Santa Fè, cittadina del nord est della provincia argentina di Santa Fè, vide la sua origine nel lontano 18 gennaio 1879 con l’arrivo nell’allora territorio nazionale del Chaco, di un piccolo gruppo di famiglie provenienti da diverse zone del territorio friulano attirate dalla prospettiva di una vita migliore. Ancora oggi, a più di 140 anni di distanza, i valori e le tradizioni friulane si presentano come le caratteristiche distintive di questa comunità.

Questa è sempre orgogliosa delle proprie origini e fiera di rivendicare la propria identità friulana. “Grazie all’amicizia con Avellaneda abbiamo costruito molti progetti che vertevano sul trasmettere conoscenze che abbiamo maturato noi italiani in Argentina – ha raccontato Graziano Lorenzon – Il primo progetto si focalizzava sullo spiegare tecniche e metodologie sull’irrigazione e, tra i nuovi lavori in ballo ce n’è uno per favorire l’imprenditorialità nei giovani e nelle donne”.

Emozionanti anche gli interventi di Enzo Lorenzon e Roberta de Martin, i quali hanno illustrato al pubblico aneddoti e storie vissute in prima persona grazie agli scambi che sono avvenuti negli anni passati tra il popolo italiano e quello argentino. A colpire l’attenzione, infatti, sono stati gli abbracci e i sorrisi tra la delegazione argentina e quella italiana, in una mattinata all’insegna dell’amicizia e fratellanza.

Al termine della mattinata i primi cittadini di Capriva, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino ed Avellaneda hanno sottoscritto un accordo di collaborazione ed amicizia reciproco.

La giornata di sabato 29 ottobre è proseguita con la visita guidata alla Fondazione Villa Russiz e, successivamente, alle 15, il gruppo italo-argentino ha esplorato il Collio, tra Cormons, San Floriano e Mossa. Nel pomeriggio, alle ore 18, Marianella Bianchi ha raccontato la storia di Avellaneda ed il suo legame con il goriziano mentre, alle 18.30, il giornalista Matteo Femia ha presentato il suo ultimo romanzo a cura della casa editrice Qudulibri di Gorizia “Un soffio di vento a Buenos Aires”.

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