L'arcidiacono e la Castagnevizza dei Carmelitani, quel dono del 1650

L'arcidiacono e la Castagnevizza dei Carmelitani, quel dono del 1650

A di ARCIDIACONO DI GORIZIA

L'arcidiacono e la Castagnevizza dei Carmelitani, quel dono del 1650

Di Vanni Feresin • Pubblicato il 09 Gen 2022
Copertina per L'arcidiacono e la Castagnevizza dei Carmelitani, quel dono del 1650

L'ordine dei Carmelitani arrivò in città grazie al volere dell'Arciduca Ferdinando III.

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16 gennaio 1651. L’arcidiacono di Gorizia, Giacomo Crisai, consegnò solennemente la chiesa di San Rocco, fuori le mura, a Padre Anselmo dello Spirito Santo dei Carmelitani Scalzi.

I Carmelitani della Castagnavizza

Il 16 maggio del 1648 l’Arciduca Ferdinando III espresse agli Stati Provinciali la propria volontà di vedere stabilito in città l’Ordine Carmelitano: l’assise non poteva certamente rimanere indifferente dinanzi al desiderio arciducale e vennero mossi i primi passi necessari alla sua soddisfazione.

Ecclesiasticamente la chiesa di San Rocco dipendeva dalla parrocchia dei SS. Ilario e Taziano: l’arcidiacono don Giacomo Crisai, venuto a conoscenza dell’intenzione degli Stati Provinciali di sottrarre alla giurisdizione la chiesa, reclamò energicamente contro un atto che avrebbe arrecato un grave pregiudizio a San Rocco. Il sacerdote richiese in cambio del proprio assenso alla cessione, l’interessamento dei Padri Carmelitani affinché si procurasse alla Parrocchiale il beneficio della “Cappella di Sant’Anna della Sacristia” la quale, anche se materialmente incorporata nel Duomo cittadino, veniva amministrata separatamente essendo assegnata al parroco di Hardsperg.

Per risolvere la questione che si trascinò qualche tempo, ogni decisione venne deferita alla volontà dell’arciduca Ferdinando III che rilasciò, il 29 giugno 1648, un rescritto nel quale confermò l’assegnazione di San Rocco ai Carmelitani Scalzi (Carmelitanis Discalceati) e riunì il beneficio della cappella di Sant’Anna alla parrocchiale (SS. Ilario e Taziano), promettendo al Decano di Hardsperg il primo beneficio semplice che si fosse reso vacante.

Il 28 luglio del 1648 Padre Gregorio di Petovia, dei Minoriti, convocò i confratelli per valutare l’eventuale assenso da pronunciare sull’erezione del nuovo monastero R.di PP. Scalceati Carmenlitani erigere voleant novum monasterium in Civitate Guritiae. Il 10 novembre del 1648 gli Stati Provinciali conferirono il legale possesso su San Rocco dei Carmelitani.

Il 28 dicembre del 1649, il Conte Mattia della Torre donava ai Carmelitani la “Cappella” costruita sul Colle della Castagnavizza, tempio ben più ambito vista l’entità dei benefici ad esso collegati, e già il 6 gennaio del 1650 i religiosi vi si trasferirono mantenendo a San Rocco ancora per qualche anno un padre curato e lasciando in seguito ai cappellani del clero locale (da essi stipendiati) la cura della chiesa su cui conservarono il giuspatronato fino al 1768.

Il 16 gennaio del 1651 l’arcidiacono Crisai consegnò solennemente la chiesa a Padre Anselmo dello Spirito Santo. Il 18 ottobre del 1768 si celebrò, dopo lunghi e complessi preparativi, il Sinodo provinciale. Meno di un mese dopo, il 4 novembre, padre Aurelio da San Bernardo, priore del santuario della Castagnavizza, cedette alla diocesi la chiesa di San Rocco con canonica ed orto annessi.

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