la mattinata
Aquileia rivive la storia, il saluto delle Frecce Tricolori al Milite Ignoto
Riaperta l'area che ospita le salme dei dieci militi senza nome. Le parole del ministro.
Cento anni fa, Aquileia piangeva i morti della guerra passata alla storia come “l’inutile strage”. A un secolo di distanza, in tanti hanno voluto rendere omaggio alla memoria dei soldati italiani - ma anche asburgici, come chi viveva in queste terre fino al 1918 - a un secolo esatto dall’inizio del viaggio del Milite ignoto. Presso la Basilica, è stata inaugurata la prima giornata del lungo percorso iniziato da lì a poco con il treno storico a Cervignano, tagliando il nastro del rinnovato cimitero degli eroi. Un’opera conclusa giusto in tempo per l’anniversario.
L’area, che accoglie le spoglie dei dieci militi senza nome rimasti in Friuli mentre l’ultimo è andato a Roma, vede anche la presenza della tomba di Maria Bergamas. Fu proprio lei, madre rimasta senza il figlio morto al fronte, a scegliere la salma destinata all’Altare della patria. Nell’area densa di significato storico, il ministro della difesa, Lorenzo Guerini, ha ricordato il ruolo svolto da tutti quei giovani soldati mandati a morire a Nordest, unendo poi l’Italia intera attorno al convoglio del Milite. Nel frattempo, il cielo è stato solcato dalle acrobazie delle Frecce tricolori.
Dal canto suo, il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha posto l’accento su quel sentimento nazionale da recuperare. In particolare per affrontare le vicende attuali, come quella sanitaria. “Cento anni fa - ha spiegato - si è visto lo spirito di unità del Paese e la riconoscenza verso le persone che si erano sacrificate. Oggi non volgiamo lo sguardo solo per ricordare e onorare la memoria, ma dobbiamo recuperare da quel passato il significato di essere uniti. Un'unità necessaria per affrontare le sfide che stiamo vivendo. Unità fra istituzioni e cittadini”.
“Se perdiamo questo spirito di unione e collaborazione, le battaglie non si vincono” ha aggiunto, sottolineando l’importanza di credere nella scienza. L’esponente del governo non ha voluto invece seguire parallelismi con il presente, guardando invece a quella Penisola e a quel viaggio “che fu di grande unificazione nazionale. Come tutti i simboli, raccontano una storia e la trascendono, dando messaggi che superano le generazioni. Il ricordo di oggi è l’omaggio ai caduti italiani e celebrare l’unità del nostro Paese”. Guerini è poi salito sul treno a Cervignano, in direzione della capitale.
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