Il progetto per via Salvemini
Aquileia, nuovi rinvenimenti archeologici tra la Via Sacra e Monastero
Proseguono gli scavi e le scoperte mentre è in realizzazione il nuovo percorso di collegamento tra il porto fluviale e il museo Paleocristiano.
Il sottosuolo di Aquileia riserva sempre notevoli sorprese. “Stiamo realizzando il nuovo percorso di collegamento tra il porto fluviale e il Museo Paleocristiano, in collaborazione con il Comune di Aquileia”, spiega la Fondazione Aquileia. Il progetto trasformerà in zona pedonale il primo tratto di via Salvemini e creerà un percorso che, con una suggestiva passeggiata segnata da reperti archeologici lapidei, accompagnerà in sicurezza il visitatore, dalla bellissima "via Sacra" del porto fluviale alla piazza di Monastero, dove sorge il Paleocristiano.
“Un'occasione irrinunciabile per verificare la presenza di resti archeologici sotto la strada, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio - Friuli Venezia Giulia e della dottoressa Paola Ventura, con la quale il nostro direttore Cristiano Tiussi ha compiuto pochi giorni fa un sopralluogo”, spiega ancora la Fondazione. “Siamo vicinissimi all'area archeologica del porto fluviale e adiacenti a quella dei fondi Cassis, dove negli anni Novanta l'Ecole Française de Rome ha effettuato importanti scavi. In questa zona, il fiume che alimentava il porto (il famoso Natiso cum Turro) descriveva un'ampia ansa verso est”.
Nei lavori che sono appena iniziati, gli archeologi della ditta Arxe hanno rinvenuto importanti resti, alcuni già noti, altri del tutto inaspettati. È stato rimesso in luce il possente muro occidentale dei magazzini, che in questo punto avevano la loro terminazione settentrionale: un edificio enorme, lungo più di 300 metri. “Un secondo muro, parallelo, divideva il porto da altri edifici, a uno dei quali appartiene un semplice pavimento in cubetti di cotto. Strutture murarie più tarde sono forse riferibili all'ampliamento dei magazzini nel IV secolo d.C., e un bellissimo capitello, probabilmente medievale, era forse pertinente ad un luogo di culto cristiano. In questa zona è nota la chiesa di Sant'Alessandro (o Sant'Andrea) – prosegue la Fondazione - come narra l'erudito Carlo Gregorutti - che nell'Ottocento tra le sue rovine sarebbero state trovate anche molte iscrizioni dedicate alla dea Iside. Quindi si suppone che non distante potesse sorgere anche il tempio di Iside e Serapide, divinità egiziane molto venerate ad Aquileia in età imperiale”.
“Aquileia è una città dalle radici antiche ma che in realtà germoglia continuamente, e grazie a quelle che sono le pianificazioni portate avanti da Fondazione Aquileia e dall’attuale amministrazione comunale, che cerca di velocizzare alcuni processi, anche con regione e soprintendenza, diventerà nei prossimi anni diventerà una sorta di bosco della cultura”, racconta il sindaco, Emanuele Zorino.
“È un modo di pianificare che dovrebbe essere utilizzato in altri luoghi della città che invece erano state abbandonate”, prosegue il sindaco. “Aquileia è sì il suo patrimonio ma è anche una città che merita di essere migliorata attraverso puntuali operazioni di riqualificazione e rigenerazione urbana: questo avviene anche lavorando sulle strade e i percorsi che devono essere del livello di tutto il resto della nostra realtà culturale. La città è tutto, ci siamo incentrati su alcune valorizzazioni, ma una città deve essere anche viva: visione che sta trovando un appoggio fortissimo da enti come soprintendenza, polo museale e regione, che credono nello sviluppo e nel miglioramento di Aquileia per farla diventare uno dei punti chiave dello sviluppo regionale”, conclude Zorino.
Immagini della Fondazione Aquileia.














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