Aquileia, rinasce Palazzo Brunner Segré. Completato il restauro, è la nuova sede della Fondazione Aquileia

Aquileia, rinasce Palazzo Brunner Segré. Completato il restauro, è la nuova sede della Fondazione Aquileia

IL RESTAURO CONSERVATIVO

Aquileia, rinasce Palazzo Brunner Segré. Completato il restauro, è la nuova sede della Fondazione Aquileia

Di REDAZIONE • Pubblicato il 16 Giu 2025
Copertina per Aquileia, rinasce Palazzo Brunner Segré. Completato il restauro, è la nuova sede della Fondazione Aquileia

Presentati i risultati di un progetto di recupero che unisce cultura, archeologia e rigenerazione urbana nel cuore della città.

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In occasione delle Giornate Europee dell'Archeologia - alla presenza del Presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo, del direttore Cristiano Tiussi, del sindaco di Aquileia Emanuele Zorino, della funzionaria della Soprintendenza Serena Di Tonto, del presidente della Commissione cultura della Regione FVG Diego Bernardis - è stato inaugurato il completamento del restauro conservativo di Palazzo Brunner-Segré, l'edificio storico di via Roma che diverrà la nuova sede della Fondazione Aquileia, sala conferenze e futuro percorso archeologico integrato. La cerimonia è stata ulteriormente impreziosita dalla partecipazione del Coro Natissa, che ha eseguito con grande sensibilità alcuni brani, contribuendo a rendere il momento ancora più coinvolgente.

Un autentico scrigno di storia, archeologia e architettura nel cuore di Aquileia torna a nuova vita e viene restituito alla collettività. Si è infatti concluso il significativo intervento di restauro conservativo di Palazzo Brunner-Segré, situato in via Roma, acquisito nel 1996 dal Demanio (Ministero della Cultura) e trasferito alla Fondazione Aquileia nel 2019. L’edificio è stato interessato da un radicale lavoro di recupero e riqualificazione, che permetterà di trasferirvi la sede della direzione e degli uffici della Fondazione. Al secondo piano sarà inoltre realizzata una sala conferenze, mentre una seconda fase dell’intervento prevede la valorizzazione dell’area esterna, sotto la quale si cela una porzione dell’antico anfiteatro romano, e la creazione di un percorso di visita che collegherà l’edificio a via 24 Maggio.

«L’intervento conservativo di Palazzo Brunner-Segré riveste un significato particolare, perché si tratta di un pregevole edificio storico riconsegnato all’ammirazione dei visitatori», dice il presidente della Fondazione Aquileia, Roberto Corciulo. «Il recupero del patrimonio edilizio del centro storico, costituito da notevoli esempi di architettura spontanea, e un suo utilizzo a servizio dei nostri ospiti è uno degli obiettivi della Fondazione, che in questi ultimi anni ha proceduto all’acquisizione di alcune proprietà private ormai non più abitate nella zona della basilica. Nel caso specifico, desidero sottolineare che il costo complessivo dell’opera, pari a 3.068.000 euro, è stato finanziato per 3 milioni di euro grazie ai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione del Ministero della Cultura, che, grazie al sollecito interessamento della Direzione Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, siamo riusciti a dirottare verso il restauro di Palazzo Brunner-Segré. Desidero ringraziare la Soprintendenza per la costante presenza nelle fasi progettuali, autorizzative e di avvio dei lavori, sempre delicati perché interessano un immobile vincolato. È un ulteriore segno della collaborazione proficua che si è instaurata nel processo di valorizzazione di Aquileia».

«L’intervento di rigenerazione urbana dell’edificio, posto lungo uno degli assi viari principali di età medievale, la contrada di Sant’Andrea o dei calzolai, ha richiesto due anni di lavori» – commenta il direttore della Fondazione Aquileia, l’archeologo Cristiano Tiussi. «Un intervento complesso perché attuato su un edificio storico molto degradato, che ha richiesto un’attenzione particolare per ovviare a problematiche emerse in corso d’opera. Nella fase iniziale, sono state condotte indagini archeologiche che hanno rivelato la ricchezza del deposito stratigrafico, ininterrotto dalle fasi moderne a quelle tardo-antiche. Le fasi di lavorazione si sono poi susseguite con regolarità, e per questo vorrei ringraziare i collaboratori della Fondazione, i professionisti della progettazione e della direzione lavori e le ditte impegnate negli scavi archeologici, nel recupero delle strutture edilizie, nella realizzazione degli impianti tecnologici. Ora proseguiremo con la sistemazione dell’area esterna, che terrà necessariamente conto anche della presenza di circa un quarto dell’anfiteatro: l’obiettivo è quello di rimetterne in luce almeno un tratto conservatosi delle fondazioni, per dare l’idea dell’imponenza dell’edificio».

I lavori, eseguiti dalla ditta Valerio Sabinot s.r.l. di Basiliano sotto la direzione dell’arch. Barbara Pessina, dell’ing. Massimo Lanza e dell’ing. Maurizio Casoni, hanno dunque permesso il recupero di un importante edificio storico di Aquileia, che, disabitato da quasi ottant’anni, era ormai profondamente degradato. La bella facciata, contraddistinta dal portale carraio, dalla porta ad arco con terrazzino al primo piano e da un’apertura circolare al secondo piano, tutte decorate da teste in pietra, torna a risplendere. Il sindaco di Aquileia, Emanuele Zorino, ha voluto evidenziare l’alto valore di questa importante opera di riqualificazione, frutto di una sinergia virtuosa tra Fondazione Aquileia, Comune di Aquileia, Regione Friuli Venezia Giulia e Ministero della Cultura. Un lavoro corale che dimostra quanto la collaborazione tra istituzioni possa tradursi in risultati concreti e duraturi per la comunità.

Anche il presidente della Commissione Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, Diego Bernardis, ha ricordato il sopralluogo effettuato con la commissione all’avvio dei lavori, sottolineando come l’impegno condiviso da parte di tutti gli attori coinvolti sia determinante per il raggiungimento degli obiettivi comuni. La funzionaria della Soprintendenza, Serena Di Tonto, ha ribadito il valore della sinergia tra gli enti, grazie alla quale è stato possibile restituire alla collettività un edificio di grande rilevanza storica e culturale.

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