L'intervento
Aquileia inaugura il collegamento tra museo paleocristiano e porto fluviale
I lavori sono stati preceduti da un’attività di scavo archeologico al di sotto della strada moderna.
Aquileia inaugura il nuovo percorso tra il Porto Fluviale e il Museo Paleocristiano. Una via rinata e con una nuova anima e realizzata in ben tre lotti. Il progetto generale, commissionato dal comune di Aquileia, è stato redatto dall’architetto Francesco Steccanella con la collaborazione dell’architetto Laura Tassile e dell’ingegner Roberto Galasso. Il primo lotto, realizzato dal Comune di Aquileia, ha riguardato il piazzale antistante il portale d’accesso all’area archeologica; il secondo e il terzo, a carico della Fondazione Aquileia, hanno invece comportato la realizzazione di parcheggi per disabili lungo via Gemina e, per l’appunto, la riqualificazione e valorizzazione di via Salvemini. Stamattina il taglio del nastro e l’avvio ufficiale dell’utilizzo delle nuove aree da parte di cittadinanza e turisti.
Nel primo tratto, più prossimo al porto fluviale, la strada è stata suddivisa in due settori, entrambi pavimentati con arenaria di Muggia: una passeggiata pedonale a ovest e una carreggiata riservata esclusivamente ai frontisti e agli autobus turistici. Tra i due settori, una serie di banchine in calcestruzzo rivestite da lastre sempre in arenaria sono dedicate alla sosta e alla collocazione dei reperti archeologici lapidei e sono affiancate da piante di leccio.
Nel secondo tratto, dove è stata mantenuta la circolazione per i veicoli, si è operato il rifacimento di entrambi i marciapiedi, quello meridionale pavimentato in arenaria, e della carreggiata stradale fino a piazza Pirano. Una nuova serie di lampade per l’illuminazione, omogenea lungo tutto il percorso, completa l’opera. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa Merluzzi Roberto con l’ausilio dei posatori Roberto Di Giusto e Federico Bertossio e dalla ditta Giacomini Ennio per quanto riguarda gli impianti elettrici e di illuminazione.
I lavori sono stati preceduti da un’attività di scavo archeologico al di sotto della strada moderna, condotta dalla ditta Arxe di Mandruzzato Luciana e C. sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Le indagini hanno permesso di mettere in luce un lungo tratto del muro occidentale dei magazzini romani del porto (ben visibile da tempo nella contigua area archeologica) e la sua terminazione settentrionale (già scoperta da Luisa Bertacchi nel 1970 durante gli scavi per le fognature).
Alle sue spalle, è stato messo in luce un muro a esso parallelo di cui non si conosceva l’esistenza, oltre a pavimentazioni in tessere di cotto di probabili ambienti di servizio preesistenti all’impianto portuale e orientati in maniera diversa rispetto a quest’ultimo. Più a sud sono emersi i resti, anch’essi finora ignoti, di un ambiente dotato di pavimento sopraelevato su pilastrini, per consentire il passaggio dell’aria calda. Degno di nota il ritrovamento di due capitelli di età medievale, che forse sono riferibili alla chiesa di San Alessandro collocata, secondo le fonti antiquarie, a est di via Salvemini.
I resti archeologici, ricoperti dopo lo scavo per ripristinare la funzionalità della strada attuale, sono richiamati in superficie da lastre di pietra d’Istria che seguono il loro percorso interrompendo la tessitura in binderi di arenaria della pavimentazione, così da dare l’idea dello spessore e dell’orientamento delle strutture antiche.
L’allestimento della passeggiata archeologica, curata sempre dall’architetto Steccanella, ha previsto la collocazione di 17 reperti, cinque dei quali provenienti proprio dagli scavi effettuati preventivamente alla realizzazione dell’opera, gli altri concessi dalla Soprintendenza e dalla Direzione Regionale Musei e scelti tra quelli più significativi depositati presso la sede della Fondazione Aquileia, in quanto privi di indicazioni precise di provenienza. Opportunamente restaurati dalla ditta Malvestio Diego e C., i reperti sono agganciati alle banchine mediante sostegni in acciaio, realizzati dalla ditta Presotto Costruzioni Metalliche.
Il sindaco di Aquileia e presidente facente funzione della Fondazione Aquileia, Emanuele Zorino sottolinea “la fondamentale sinergia tra gli enti che ha reso possibile la realizzazione della nuova passeggiata che accompagnerà infatti il visitatore dalla "via Sacra" del porto fluviale alla piazza di Monastero, dove sorge il Museo Paleocristiano e che è un’ulteriore tappa nella prospettiva della creazione in Aquileia di un parco archeologico vivo e integrato nel tessuto urbano grazie al collegamento organico tra i siti”.
“L’intervento di strutturazione di un percorso di visita che possa agganciare in maniera efficace il Museo Paleocristiano all’area del porto fluviale, sebbene apparentemente semplice – spiega il direttore della Fondazione Aquileia, Cristiano Tiussi – ha rappresentato invece una sfida avvincente e non priva di incognite. Le indagini archeologiche preliminari hanno fornito al progettista i dati per poter segnalare, a livello della pavimentazione stradale, le strutture antiche mediante l’uso della pietra d’Istria, secondo un metodo già sperimentato nella zona di Piazza Capitolo e del Patriarcato. Il visitatore ha così immediata la percezione dell’andamento delle strutture sepolte, alcune delle quali rappresentano nient’altro che la prosecuzione di quelle ben visibili nell’area archeologica del porto fluviale. I reperti disposti lungo il primo tratto, tra i quali si è scelto volutamente di inserire anche i materiali lapidei (di età romana e medievale) emersi proprio nelle recenti indagini, contribuiscono indubbiamente a aumentare l’effetto suggestivo ed evocativo del percorso verso il Museo Paleocristiano”.
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