Apre sabato 22 marzo la mostra ‘Transiti’, il racconto del confine nelle foto di Gianluca Deiuri

Apre sabato 22 marzo la mostra ‘Transiti’, il racconto del confine nelle foto di Gianluca Deiuri

A GORIZIA

Apre sabato 22 marzo la mostra ‘Transiti’, il racconto del confine nelle foto di Gianluca Deiuri

Di REDAZIONE • Pubblicato il 19 Mar 2025
Copertina per Apre sabato 22 marzo la mostra ‘Transiti’, il racconto del confine nelle foto di Gianluca Deiuri

Vernissage nel primo piano del palazzo di via del Seminario 7. Le immagini dell’artista indagano le zone di passaggio e il loro modo di trasformare il paesaggio reale.

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Aprirà sabato 22 alle 17 al primo piano del palazzo di via del Seminario 7, a Gorizia, l’esposizione fotografica “Transiti” del fotografo Gianluca Deiuri, allestita dalla Pro Loco Fogliano Redipuglia in collaborazione con l’Arcidiocesi di Gorizia e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito del progetto “Percorsi di Storia / Sentieri di pace”. Dopo il vernissage la mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 12.30.

Transiti – mappatura del confine orientale” parla di frontiere e confini, che hanno a che fare con la modificazione del nostro paesaggio reale, trasformando il territorio che fisicamente occupiamo e abitiamo. Allo stesso tempo influiscono in maniera profonda con i luoghi e gli spazi che segnano e danno forma ai nostri orizzonti mentali, alle nostre identità.

Il confine impone, con l'evidenza dei suoi segni e la sua dimensione circoscritta, il suo essere uno spazio chiuso, una sicurezza che la frontiera, luogo aperto e indeterminato, non può rassicurare. Il confine diventa completamente visibile solo mediante la presenza di segni che lo individuano: cippi, pietre confinarie, horei, termini, ma anche elementi del paesaggio, architetture. Pensare il confine come spazio e non solo come la linea che lo istituisce univocamente è possibile solo cominciando a conoscere senza pregiudizi i confini, osservandoli un po' meglio e un po' più in profondità per poi cercare di dar loro una forma e una caratura nuovi.

Quando il confine si fa concreto, vissuto e non solo detto, è una linea che separa due zone, a volte prima unite, e lacera nel suo intimo esperienze di vita, legami affettivi e familiari: si fa vera e propria fine del mondo (del “nostro” mondo; al di là comincia un mondo “altro”). Il confine contribuisce in maniera determinante a conferire identità a un luogo: può essere spesso arbitrario ma mai privo di significato. Il confine definisce un dentro e un fuori, un interno e un esterno che derivano, a loro volta, dal punto di vista a partire da cui l'altro territorio è inquadrato, vissuto, raccontato.

Elemento ambiguo, la zona di passaggio, il valico, unisce due spazi e allo stesso tempo li oppone: elimina uno stato di segregazione ma contemporaneamente marca la reciproca estraneità tra le due zone che congiunge. Le zone di passaggio sono sempre teatro di negoziazioni: sono instabili e aperte a una pluralità di sensi possibili.

La frontiera è uno spazio di tensione in cui le restrizioni possono risolversi in contratti, e viceversa. Ecco perché in questi luoghi è necessario istituire un controllo, rendere manifesto l'esercizio di un potere, talvolta legato a un sapere: blocchi che perquisiscono che attraversa, eserciti che si scontrano a vicenda, telecamere che inquadrano i punti di attraversamento. La frontiera prevede precise procedure di attraversamento che implicano una serie di prove cognitive di riconoscimento, la presenza di soggetti delegati ad esercitare un controllo e di elementi finalizzati a fornire una competenza al soggetto (il pass, il passaporto, il riconoscimento visivo garantiscono il “poter attraversare”).

La frontiera, spazio di passaggio per eccellenza, non pone in gioco due soggetti e due spazi suddivisi da un confine ma due soggetti correlati a due spazi che si incontrano/scontrano in un terzo luogo prossimo ad entrami: una soglia, un transito. Il transito, che non è necessariamente un moto fisico, è una circolazione che include passaggi, attraversamenti, transizioni, stati transitori, (e)mozioni.

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