Le antiche tradizioni della notte di San Giovanni, festa sotto il castello a Gorizia

Le antiche tradizioni della notte di San Giovanni, festa sotto il castello a Gorizia

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Le antiche tradizioni della notte di San Giovanni, festa sotto il castello a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 19 Giu 2024
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A condurre l'evento saranno Giada Agazzi, Ornella Germano ed Emanuela Sedran, con la partecipazione del gruppo Il Danzar gioioso di Lavariano.

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L’associazione Nuovo Lavoro ripropone per il secondo anno consecutivo “La magia di un’antica tradizione: la notte di San Giovanni” a Gorizia. L'evento itinerante, che si terrà sui prati di Borgo Castello, mira a far rivivere gli usi popolari legati alla notte del solstizio d’estate, intrecciando religione, superstizione e riti antichissimi ai confini del magico. La serata, prevista per sabato 22 giugno alle ore 21, inizierà con il ritrovo presso il piazzale Seghizzi. A condurre l'evento saranno Giada Agazzi, Ornella Germano ed Emanuela Sedran, con la partecipazione del gruppo Il Danzar gioioso di Lavariano.

Durante la serata verrà ricreata l’atmosfera magica della notte di San Giovanni, caratterizzata da fuochi, acqua dalle proprietà miracolose ed erbe che, raccolte in mazzi e coroncine, diventano potenti talismani. I partecipanti potranno anche raccogliere noci acerbe per fare il nocino, e immergersi in un mondo di streghe vaganti e ingenue divinazioni amorose. Si consiglia di indossare scarpe comode e di portare un asciugamano, una coperta o un cuscino per sedersi sull’erba. In caso di maltempo, l’evento si terrà nella sala Storica dell’Ugg in via Rismondo 2, Gorizia.

Aggiornamenti in tal senso saranno comunicati sul sito www.associazionenuovolavoro.org. L’ingresso è gratuito, ma è richiesta la prenotazione per motivi organizzativi. È possibile prenotarsi inviando una mail a gorizianuovolavoro@gmail.com con oggetto “La notte di San Giovanni”, oppure chiamando o inviando un WhatsApp al 366 1959160. Per l’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, «dobbiamo raccontare e solleticare la sensibilità del territorio attraverso le tradizioni», evidenziando come queste tradizioni, seppur poco conosciute, meritino di essere valorizzate.

Una delle tradizioni che verrà rinverdita è la creazione del “mazzo di San Giovanni”, da conservare per tutto l’anno come protezione contro gli spiriti maligni. I partecipanti sono invitati a portare le proprie erbe spontanee e un legnetto o rametto. Le erbe della tradizione includono iperico, lavanda, ruta, menta, artemisia, felce, rosmarino, salvia, aglio, e altre piante selvatiche suggerite dal cuore. Chi ha realizzato il proprio mazzolino l’anno scorso è invitato a portarlo. Giada Agazzi, una delle organizzatrici, presentando l'evento ha ricordato l’importanza storica della giornata di San Giovanni a Gorizia, secondo quanto riportato dal Cossar.

«Già l’anno scorso abbiamo celebrato, e quest’anno ripetiamo all’esterno in piazzale Seghizzi» spiega Agazzi, sottolineando l'importanza del recupero delle tradizioni locali attraverso la creazione del mazzo e la danza attorno al braciere. Il presidente dell'associazione Nuovo Lavoro, Francesco Mastroianni, ha ricordato anche il concorso letterario “Parlar d’amore”, che ha visto la partecipazione di 39 poesie provenienti da tutta Italia, di cui un piccolo numero scritte da autori goriziani. Il concorso si è concluso a fine giugno, e le premiazioni si terranno nella prima settimana di settembre.

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