L'Anpi di Ronchi guarda al futuro e «alla difesa della Costituzione»

L'Anpi di Ronchi guarda al futuro e «alla difesa della Costituzione»

Dopo l'assemblea annuale

L'Anpi di Ronchi guarda al futuro e «alla difesa della Costituzione»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 21 Feb 2023
Copertina per L'Anpi di Ronchi guarda al futuro e «alla difesa della Costituzione»

Una lettera di Renato Antonini ne critica l'operato. La presidente Cuzzi difende la propria linea, «queste terre hanno cicatrici di tragici eventi».

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Il 12 febbraio scorso, la sezione Anpi di Ronchi dei Legionari ha convocato l’assemblea annuale dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia. Durante i lavori, sono stati presentati il bilancio consuntivo e quello preventivo, è stato esposto un resoconto dell’attività associativa riferita al biennio 2020-2022 e tracciato un prospetto per quella del 2023.

Non poteva mancare la relazione della presidente Marina Cuzzi la quale ha tenuto un discorso di ampio respiro e di stretta attualità visti i temi politici locali e nazionali trattati con le sue riflessioni. Alcune parole poi, sono state spese da Cuzzi a riguardo dello scenario internazionale su temi seri e importanti. Inoltre, in quella sede, c’è stata la presentazione del direttivo e di altre iniziative. Nonostante la sezione ronchese dell’Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, si spenda molto per la comunità appoggiando molte iniziative e collaborando fattivamente, qualche voce contraria si è fatta sentire.

Anche questo – bisogna ricordarlo – fa parte della democrazia e serve da stimolo per fare alcuni ragionamenti e conseguenti considerazioni. È arrivata alla nostra redazione una lettera aperta a firma del signor Renato Antonini di Monfalcone che ha criticato su più fronti l’attività dell’associazione combattentistica.

Ne citeremo alcuni passaggi. “Dall'Anpi è ormai stato dimenticato che i partigiani comunisti titini, i quali appartengono storicamente ed idealmente all'associazione, hanno combattuto duramente i nazifascisti, ma con il fine ultimo di portare le nostre terre sotto il dominio jugoslavo e per ottenere ciò non si sono fatti scrupolo di uccidere i partigiani osovani” sostiene Antonini.

E ancora lo scrivente: “Nonostante la presenza promozionale e continua dell'Anpi nelle scuole locali, dove racconta una sua storia, gli studenti in tempi successivi non accedono all'Anpi. Io ritengo che ciò avvenga parchè una parte consistente della storia locale viene oscurata ed i nostri giovani solo crescendo e documentandosi ne vengono a conoscenza”. Infine Antonini riflette sul fatto che, a parer suo, non può parlare di Costituzione un'associazione che idealmente sostiene chi voleva l'annessione di una regione italiana alla Jugoslavia.

La “Linea Cuzzi” sembra invece cogliere il segno e incontrare l’appoggio di molte persone. L’attività associativa è aperta al territorio, alle scuole e ad altre associazioni. L’Anpi ronchese da molti anni appoggia molte proposte culturali “senza etichette” facendo rete con molte realtà territoriali. “Quest’anno abbiamo avuto tre nuovi tesseramenti – spiega la presidente Marina Cuzzi – non sono certamente tanti ma abbiamo circa 180 iscritti e mediamente restano tali anche se bisogna constatare che l’età media è alta, supera i 60 anni”.

A rafforzare quella che, con il suo consenso, abbiamo “battezzato” come la “Linea Cuzzi” è la considerazione sulle diversità interne alla stessa associazione. “Anche al nostro interno ci sono posizioni diverse – spiega la presidente – ma la storia è comune. Nessuno nega la tragedia vissuta da queste terre di cui dopo tanti anni portiamo ancora la cicatrice. Ora dobbiamo però guardare all’Europa favorendo la conoscenza storica e le iniziative con il mondo dell’istruzione”.

L’Anpi di Ronchi lo farà anche quest’anno, organizzando la visita per gli studenti delle terze medie alla Risiera di San Sabba di Trieste e organizzaando ad una possibile visita al Museo dell’Esodo Istriano – Dalmato. “Guardiamo alla concordia – spiega ancora Cuzzi - , all’unità nonostante le diversità segnate da una storia che va superata, che non vuol dire dimenticare”. Nelle parole della guida associativa di Ronchi, si coglie il sentimento del rispetto umano e traspaiono la formazione e l’educazione familiare.

Marina Cuzzi è al suo secondo mandato che dura 5 anni, è subentrata allo storico presidente Paolino Zonta che rinunciò all’incarico per malattia. Sull’impegno per la promozione della storia locale e a favore del mondo della scuola l’Anpi non si tira mai indietro. Cuzzi precisa che esiste un accordo tra Anpi Nazionale e Ministero dell’Istruzione che permette di entrare nelle aule scolastiche con l’autorizzazione del dirigente.

“Tra gli studenti, non solo raccontiamo la storia, ma la ascoltiamo dalle giovani voci anche per la ricchezza offerta da diverse testimonianze di tanti studenti non italiani. Alle seconde medie, proporremo la visita al consorzio culturale. A quelli di terza, Mario Candotto racconterà l’orrore di Dachau. Non andiamo in classe a fare discorsi politici o recriminazioni. Anzi, interveniamo senza oscurantismi su tutti i periodi storici”. Sulla tutela della Costituzione non c’è nessun dubbio e la presidente la tiene scolpita nel suo cuore.

“Senza la Resistenza non ci sarebbe stata” commenta Cuzzi che poi aggiunge: “La Resistenza è stata ampia su più fronti, non solo dei partigiani. Essa ha tante voci e nessuno di noi si è mai appropriato di questi valori”. E in conclusione: “Sul fazzoletto dell’Anpi c’è il Tricolore, è la testimonianza convinta della nostra fedeltà alla Repubblica e alla Carta Costituzionale”.

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