L’Anmil si appella ai sindaci: «Adottate il Pinocchio dello scultore Elio Daneluzzi»

L’Anmil si appella ai sindaci: «Adottate il Pinocchio dello scultore Elio Daneluzzi»

CULTURA DELLA SICUREZZA

L’Anmil si appella ai sindaci: «Adottate il Pinocchio dello scultore Elio Daneluzzi»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 13 Gen 2025
Copertina per L’Anmil si appella ai sindaci: «Adottate il Pinocchio dello scultore Elio Daneluzzi»

L’Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro promuove un nuovo progetto che mira alla prevenzione. Della Ricca: «Essere trasparenti e vigili».

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L’Anmil promuove un nuovo progetto invitando le istituzioni a farsi “ponte” dell’importante messaggio sulla sicurezza che deve essere «una priorità, nel lavoro e nella vita». «Abbiamo chiesto allo scultore Elio Daneluzzi di realizzare dei Pinocchio per diffondere la cultura della sicurezza – spiega Amedeo Bozzer, del direttivo nazionale Anmil, da sempre impegnato sul fronte della sicurezza – pensando al burattino, simbolo della penna di Collodi, per trasmettere il messaggio di “non essere dei Pinocchi”, non rischiate la propria vita, perché voi non avete un Geppetto che ricostruisce gli arti con la stessa materia di cui sono fatti, una volta che vi “bruciate”, altra metafora ricordando la fiaba, la vita per sempre cambia».

L’idea è partita a seguito del riscontro dei numeri elevati degli incidenti sul lavoro, in particolare, in ambito edile, dove il personale è più esposto a rischi, «vuoi per i carichi pendenti, vuoi per gli spostamenti di grandi travi in acciaio, per fare solo alcuni esempi, vuoi per la leggerezza di chi dice: “l’ho sempre fatto e mai è successo nulla»,

«Il mio Pinocchio realizzato in ceramica vuole essere provocatorio – spiega Daneluzzi – ma di certo stimola la riflessione, vuole comunicare a tutti che la sicurezza non può essere sottovalutata, abbiamo davanti agli occhi quotidianamente i pericoli causati dalle disattenzioni. Personalmente sono molto sensibile alla problematica, in quanto ho avuto uno zio deceduto sul lavoro, e mio padre ha avuto un’invalidità di lavoro che gli ha accorciato la vita».

Dai maestri Mario Moretti e Mario Zoccolan, Daneluzzi ha appreso i segreti della scultura, ma ogni sua opera è frutto di una sua immaginazione, un pensiero che prende forma attraverso il plasmarsi della materia. In questo caso, si può dire che l’immagine di un mondo senza incidenti sul lavoro, gli fa costruire i Pinocchi, come degli “alert”, degli avvisi di un possibile pericolo. «Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del discorso di fine anno, ha voluto dedicare un pensiero alle vittime degli incidenti sul lavoro e all’importanza del rispetto della prevenzione della salute dei lavoratori» sottolinea nella nota Sara Carnelos di Anmil.

«Sono le sue parole a spingerci ad andare avanti, dando messaggi molto forti che possono essere compresi anche dai bambini – ha riferito Fernando Della Ricca, presidente regionale Anmil – il Pinocchio è il simbolo, ci dice che dobbiamo sempre dire la verità quando parliamo di sicurezza, non possiamo nasconderci, dobbiamo essere trasparenti e soprattutto vigili, perché da un lato dobbiamo batterci perché il mondo dell’imprenditoria adotti le misure di legge, dobbiamo convincere i lavoratori ad adottare i sistemi di sicurezza, credere che i bambini e i ragazzi siano portatori di messaggi di sicurezza se siamo noi dell’Anmil in primis ad entrare nelle scuole, dimostrando che non dobbiamo essere dei Pinocchi, come lo era il burattino prima di capire di aver sbagliato e che si può e deve scegliere la via giusta, nel nostro caso, la prevenzione».

Da qui poi, l’appello ai sindaci dei vari Comuni di adottare il Pinocchio dell’Anmil come segno di diffusione della cultura della sicurezza. «Chiediamo agli amici sindaci – ecco la proposta di Della Ricca e Bozzer – che sempre in questi anni sono stati vicini alla nostra associazione di accogliere i nostri Pinocchi e pensare assieme ad una progettualità per portare avanti in tutta la comunità la cultura della sicurezza e della prevenzione, perché desideriamo che ogni uomo e donna possa rincasare dopo una giornata di lavoro».

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