Un angolo verde sotto il castello, rinasce il giardino di Gorizia nel segno di Mattarella e Pahor

Un angolo verde in castello, rinasce il giardino di Gorizia nel segno di Mattarella e Pahor

l'area verde

Un angolo verde in castello, rinasce il giardino di Gorizia nel segno di Mattarella e Pahor

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 03 Lug 2021
Copertina per Un angolo verde in castello, rinasce il giardino di Gorizia nel segno di Mattarella e Pahor

Rinnovata l'area dietro ai musei del borgo con un percorso multimediale. Investimento da 260mila euro finanziato dall'Europa.

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Tornerà ad essere un luogo aperto alla città, dopo anni che era caduto nell’oblio. Ieri sera, è stato presentato ufficialmente il Giardino dell’incontro rinnovato e splendente, dietro ai Musei di borgo castello. Una location rifatta a nuovo dopo quasi quattro lunghi anni di lavori, inseriti all’interno del progetto Walk of peace nel programma europeo Interreg Italia-Slovenia, di cui fanno parte Erpac Friuli Venezia Giulia e vari partner sloveni e veneti. Come evidenziato dalla direttrice generale dell’ente, Anna Del Bianco, il tutto è stato premiato come miglior progetto del 2020 e ha ricevuto il patrocinio dei presidenti della repubblica italiana e slovena.

L’area è stata così rimessa a nuovo, grazie a un investimento di 260mila euro, di cui 150mila finanziati da fondi europei e 110mila da fondi propri dell’Erpac. Grazie a una serie di lavori di pulizia, piantumazione e sistemazione di panchine, oltre alla modifica della pavimentazione con alcune pietre di inciampo che ricordano i luoghi simbolo della Grande guerra, i giardini si presentano ora come un ambiente espositivo a cielo aperto, godibili sia del verde circostante sia del panorama sul resto della città. Il panorama che offrono è infatti a dir poco suggestivo, potendo poi accedere alla sala retrostante del polo museale, a cui è vincolo con gli orari.

Lo spazio verde, infatti, sarà accessibile nei giorni di apertura del museo, dove peraltro è stata allestita un’esposizione multimediale realizzata da Cameranebbia di Milano. Si tratta di un viaggio che punta ad andare oltre alle immagini, come spiegato dai suoi creatori, dando voce a sei artisti goriziani e austro-ungarici per nascita, che hanno vissuto il dramma del conflitto mondiale: Italico Brass, Luigi Spazzapan, Veno Pilon, Sofronio Pocarini, Ivan Čargo ed Bruno Ernesto Cossar. Un percorso disponibile in italiano, sloveno e inglese, nato dalla collaborazione con l’Accademia slovena di scienze e arti di Lubiana, oltre che di numerosi altri partner transfrontalieri.

All'inizio del cantiere, la zona era praticamente incolta, dove si erano sviluppate erbacee infestanti, arbusti e alberature spontanee. Si è quindi provveduto alla pulizia, sia fisica che visiva, per poi riorganizzare l’area con nuove piantumazioni. Da tutto ciò, è nato anche un belvedere sul centro cittadino. Come sottolineato dal presidente della V commissione regionale, Diego Bernardis, si tratta di un luogo “che stimola pensieri di pace e condivisione”, in contrapposizione alla natura inquieta che emerge dalle opere del periodo di molti autori. Soddisfazione per il cantiere è stata espressa anche dall’assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli.

L’esponente della giunta ha infatti svolto un sopralluogo poco prima dell’inaugurazione, plaudendo l’iniziativa “perché sono state utilizzate risorse europee per realizzare un'opera di tipo infrastrutturale". L'opera è stata letta anche come simbolo di unione in vista della Capitale europea della cultura 2025: “Noi di Nova Gorica viviamo molto Gorizia - ha commentato il capo di gabinetto del sindaco Klemen Miklavič, Gorazd Božič - e questo rappresenta un lavoro importante per entrambe le città”. Gli ha fato eco Maša Klavora (Pot miru), che ha lanciato l’auspico che quanto fatto in zona sul tema della Prima guerra mondiale possa essere replicato anche sugli atri fronti.

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