Analisi sugli scheletri in Castello, risultati in mano alla Sovrintendenza

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Analisi sugli scheletri in Castello, risultati in mano alla Sovrintendenza

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 22 Mag 2023
Copertina per Analisi sugli scheletri in Castello, risultati in mano alla Sovrintendenza

Scintille in Aula dopo oltre un'ora di interrogazioni, appello per celebrare gli 85 anni del Sacrario di Oslavia. Segnalati problemi di erba alta.

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Con un'effervescente botta e risposta fra la presidente del consiglio comunale Silvia Paoletti e Giulia Roldo (Lista Martina), pareva essersi concluso il primo punto all’ordine del giorno relativo alle interrogazioni, “per aver ampiamente sforato l’ora di discussione stabilita”. Diverbio che poi ha riavviato le interrogazioni - con una maggioranza di 31 voti per continuare - con l’intervento di Sofia Beltramini (Pd) sulla riorganizzazione dei consigli di quartiere, al quale l’assessore Maurizio Negro ha ricordato come l’intento sia quello di “ricostituire in modo diverso, perché allo stato attuale la legge non lo consente”. Si è svolto così, oggi, la prima tranche di consiglio comunale a Gorizia.

Dopo l’iniziale minuto di silenzio in segno di solidarietà all’Emilia Romagna, il primo intervento è stato quello di Andrea Tomasella (Lega), con una proposta di cerimonia ufficiale in vista della commemorazione di settembre dei caduti di Oslavia, per gli 85 anni del monumento. Ha ricordato come l'area sia “un luogo di culto e memoria situato in un territorio ricco di storia”, proponendo di coinvolgere per l’occasione anche gli studenti delle scuole, “per sensibilizzare la comunità locale e promuovere la pace”. L'assessore alla cultura Fabrizio Oreti ha già concordato “con l’associazione culturale Isonzo per organizzare un ciclo di conferenze, eventualmente coinvolgeremo anche gli alpini”.

Segnalato ancora una volta da Eleonora Sartori (Noi, mi, noaltris Go) il problema dell’erba alta in via Palladio, via Veneto e al parco Bolaffio, al quale si è aggiunta la questione delle deiezioni canine sulla centrale via Carducci. Ha inoltre chiesto lo stanziamento di contributi per gli spostamenti delle scolaresche nella città, in maniera da venire incontro alle famiglie. L’assessore alla manutenzione Francesco Del Sordi ha voluto ricordare come gli sfalci dovrebbero terminare a breve. Per il problema delle deiezioni canine “la mancanza di senso civico rappresenta un problema per la comunità”. L’assessore al welfare Silvana Romano ha aggiunto che per gli spostamenti “non si trovano autisti”.

Sartori ha proposto il coinvolgimento di Apt, “per far sì che il trasporto pubblico semplifichi la didattica delle scuole”; mentre per ovviare alle deiezioni propone “più contenitori piuttosto che multe al cittadino”, e campagne di sensibilizzazione da parte del comune. Riccardo Stasi (Lista Martina) ha invece contestato le contravvenzioni per sosta oltre i limiti, “cortesie del comune di Gorizia” spesso maggiorate di venti euro per spese di istruttoria. A commentare è stato il comandante della polizia locale Marco Muzzati: “Quello che viene depositato dagli ausiliari è un preavviso di accertamento e non è normato dal codice della strada".

"I cinque giorni decorrono dal giorno in cui si è ricevuta la notifica”. Di diversa natura è stata l’interrogazione di Franco Perazza (Pd), riguardo al progetto per la bonifica delle Casermette, ricordando come “l’approvazione riporta la data del 10 luglio 2016, la delibera aveva approvato uno stanziamento di 328mila euro, e il trattamento dei rifiuti sarebbe stato affidato all’ingegner Renzo Lupi”. Si sarebbe trattata di un’azione che avrebbe comportato una bonifica delle aree dismesse nell’ottica della valorizzazione del territorio, con la creazione di un parco cittadino e il potenziamento del cicloturismo.

“Al momento attuale la zona è ancora coperta da fitta boscaglia, con deposito di rifiuti e materiali che preoccupano i residenti, oltre che gli agricoltori che coltivano la pregiata rosa di Gorizia”. A questa, Del Sordi risponderà per iscritto, “visto le tematiche specifiche”, sottolineando come “la Sovrintendenza ha posto vincoli paesaggistici legati alla storia delle casematte”, e con il finanziamento stanziato non sarebbe possibile demolire le strutture secondo le direttive previste. Antonio Devetag (Gorizia 3.0) ha chiesto conto degli sponsor privati per la Capitale europea della cultura, auspicando il coinvolgimento di nomi come Generali e Fincantieri.

Si è soffermato quindi sul caso degli scheletri rinvenuti in castello, per proporre di datare i resti con la tecnica del carbonio-14, e infine ha proposto la trasformazione della “foresta incolta” sottostante l’università di via d’Alviano in “un vero e proprio giardino ortofrutticolo”. L’assessore Arianna Bellan ha ribadito come “gli scheletri del bastione siano ormai di proprietà della Soprintendenza”, che li ha analizzati senza rivelare ancora i risultati. Per Chiara Gatta, vicesindaco con delega all'università, il frutteto si potrebbe realizzare con l’aiuto della Camera di commercio ma “la difficoltà sta nel mantenimento”. Zotti (Zotti contro tutti) è invece sceso in campo focalizzando l’attenzione sui turisti.

La proposta è di lasciare aperti i musei e azzerare il costo del biglietto del Castello. Rosa Tucci (Gorizia è tua) si è inoltre spesa per salvare le opere di Tino Piazza ancora custodite nella cappella dell’ex ospedale. In merito alle opere, Romano ha replica che “assieme al sindaco di Mossa abbiamo fatto un sopralluogo, ma è tutto in mano alla soprintendenza e alla fondazione Carigo. Ci è stato dato un appuntamento per il 30 maggio, vedremo”. L’ipotesi era spostare le opere – il paliotto d’altare e le formelle in ottone – nella chiesa del parco Basaglia. A prendere la parola è stato quini Emanuele Traini, che ha osservato come nella “ciclopedonale di via Aquileia sono stati tolti i cordoli".

"Quest’escamotage - ha evidenziato l'esponente di Ragione autonoma Fwd - per far guadagnare tempo alle ambulanze viene però usato dagli automobilisti” in maniera impropria. Infine, Roldo si è informata riguardo a un possibile cronoprogramma dei lavori pubblici, suggerendo per la Transalpina la creazione di una “freedom trail, un sistema di segnaletica orizzontale presente a Boston”, soprattutto in vista dell’Epicenter del 2025.

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