Amidei premia il cinema di Bellocchio, gran finale con Gianni Amelio a Gorizia

Amidei premia il cinema di Bellocchio, gran finale con Gianni Amelio

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Amidei premia il cinema di Bellocchio, gran finale con Gianni Amelio

Di Lisa Duso • Pubblicato il 26 Lug 2023
Copertina per Amidei premia il cinema di Bellocchio, gran finale con Gianni Amelio

Consegnato ieri il premio al celebre regista e sceneggiatore, questa sera il gran finale con Gianni Amelio, Edoardo Petti e Federico Fava.

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Dopo diversi giorni durante i quali è stata proiettata sul grande schermo una selezione delle opere più importanti del regista Marco Bellocchio, è avvenuta nella serata di ieri - la penultima del Premio internazionale alla miglior sceneggiatura Sergio Amidei - la consegna del premio all’opera d’autore. Ogni anno la manifestazione assegna il titolo all'opera d'autore assegna a “grandi autori che si sono cimentati nel cinema e nell’immagine tout court, distinguendosi come artisti completi e con particolare attenzione all’ambito della scrittura”.

La scelta, quest’anno ricaduta sul grande nome del cinema italiano e internazionale, è stata dettata - come spiegato dal critico cinematografico Paolo Mereghetti – dall’essere stato un “profondo innovatore dell’arte e del linguaggio del cinema, che ha saputo fare del privato il prisma e il nucleo delle complesse articolazioni storiche, sociali e politiche che hanno segnato la storia dell’Italia”. È stato oltretutto un “ispiratore e promotore della cultura cinematografica” che ha "innovato il linguaggio cinematografico come strumento di libertà, in grado di rende comprensibile a più generazioni temi di profonda risonanza e attualità socioculturale politica e religiosa”.

Stojan Pelko, il responsabile del Programma della Capitale europea della cultura 2025 oltre che critico cinematografico, ha espresso la sua più grande ammirazione per il cinema di un “grande maestro della psicoanalisi che si confronta con le grandi questioni del nostro tempo”: “Senza il film I pugni in tasca non avrei capito le problematiche della famiglia borghese, senza Il sorriso di mia madre le problematiche della Chiesa, senza il film la Cina è vicina le banalità della classe politica, e senza Buongiorno notte il terrorismo di stato”. Infine il paragone con Lucio Fontana e i suoi tagli nella tela, perché “non è sufficiente porre le immagini sullo schermo ma è necessario tagliarle perché ci arrivi il caos travolgente”.

In sala Franco Oss Noser, presidente dell’Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo) Triveneto e vicepresidente dell’Agis nazionale. Si è espresso ricordando l’importante ruolo del premio Amidei, “che è la parte culturale del Palazzo del Cinema che si rinnova ogni anno, come si rinnovano i film che si vedono, grazie all’ingegno che viene stimolato tutti gli anni”. Non è mancato il riferimento all’importanza della nomina a Capitale europea della cultura, ripreso anche dall’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti, e che secondo Noser “renderà Gorizia al centro dell’Europa anche per quanto riguarda il cinema”.

Nel frattempo, sono stati annunciati i vincitori del Premio per la miglior sceneggiatura: è il film Il signore delle formiche a portare a casa il titolo. Opera scritta da Gianni Amelio, Edoardo Petti e Federico Fava. Premio arrivato "per la forza del racconto, per l’asciuttezza priva di ogni compiacimento con cui i personaggi vengono rappresentati, per la capacità di suscitare un’emozione autentica senza mai imboccare facili scorciatoie, per aver scritto una storia che resta dentro e lascia il segno" recita la motivazione. Tutti e tre incontreranno il pubblico oggi alle 18 al Kinemax, ricevendo il premio questa sera alle 21.15.

Foto Franco Samez

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