L'INTERROGAZIONE
Amianto, il Pd spinge per un Centro europeo in Fvg: «Rischi in Slovenia»

La richiesta dei dem Moretti e Fasiolo per utilizzare i fondi europei per la struttura, attenzione anche al cementificio di Anhovo in Slovenia.
Il gruppo consiliare regionale del Partito democratico ha presentato nei giorni scorsi una interrogazione in terza commissione richiedendo la garanzia di tempi certi per dare una risposta al tema della tutela degli esposti ed ex all'amianto, che attendono i risultati della ricerca sulle malattie asbesto correlate e sullo studio delle fibre artificiali vetrose. In maniera particolare i consiglieri regionali Diego Moretti e Laura Fasiolo hanno fatto riferimento alla discussione del disegno di legge 117, riferito alla Legge di stabilità 2021 che, a firma bipartisan, chiedeva di “utilizzare la progettualità europea 2021-2027 e il Gect Go per realizzare in Friuli Venezia Giulia un Centro europeo transfrontaliero".
Struttura da dedicare "alla sorveglianza degli esposti ed ex esposti amianto, alla ricerca sul mesotelioma pleurico e allo studio sulle fibre artificiali vetrose”. Per Moretti, "in occasione di quello che sarà un evento internazionale come quello della Capitale europea della Cultura, trovo giusto che vi sia spazio anche per il tema dell’amianto, soprattutto per quei territori dell’Isonzo, nostrani e aldilà del confine, che hanno vissuto e stanno vivendo il dramma sociale e sanitario legato all’utilizzo dell’amianto nei cantieri navali e nel cementificio di Anhovo di Canale d’Isonzo in Slovenia”.
Nella nostra regione sono iscritti al registro regionale quasi undicimila esposti all'amianto, a cui vanno sommate alcune centinaia di persone che non vi prendono parte per la paura di scoprire di essere ammalati. Il 40% di queste persone è residente nella provincia di Gorizia. Nello specifico, va detto che il territorio Isontino ha sempre rappresentato per la regione l’avanguardia di riferimento per quanto riguarda i rapporti transfrontalieri con la vicina Slovenia, costituendo un esempio virtuoso e positivo di un territorio da sempre “molto aperto” che oggi continua a operare con strumenti di collaborazione e cooperazione quali il Gect e altre progettualità.
“Non siamo però all’anno zero – fa notare ancora Moretti - perché a dicembre del 2020 la giunta regionale ha accolto un ordine del giorno trasversale, di cui ero primo firmatario assieme ad altri colleghi del Pd, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, proprio perché si utilizzino i corposi fondi comunitari della programmazione 2021-2027 per costituire un Centro europeo transfrontaliero dedicato alla sorveglianza sanitaria degli esposti ed ex esposti amianto e alla ricerca sulle malattie causate dalla fibra killer. Con l’interrogazione depositata qualche giorno fa e firmata anche dalla collega Laura Fasiolo, vogliamo svolgere una funzione di stimolo alla giunta".
Il tutto "affinché, su un tema così delicato e importante per l’Isontino transfrontaliero, si proceda quanto prima all’avvio di realizzazione di un Centro che possa essere un unicum a livello europeo”.
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