ALLARME SANITÀ
Ambulanza notturna e più sicurezza: Uil Fpl e Nursind unite contro il sistema sanitario d’emergenza sottodimensionato

Le sigle sindacali chiedono nuove assunzioni e più tutele. Al Pronto soccorso bisiaco registrati 45mila accessi annuali. «Disparità tra Gorizia e Trieste, Monfalcone strategica».
Il mondo sindacale locale continua a mobilitarsi sul fronte sanità e sulle tematiche ad essa correlate: servizio d’emergenza e urgenza, assunzioni e un’ulteriore ambulanza notturna. Nello specifico, le Organizzazioni Sindacali Uil Fpl e Nursind denunciano con forza la situazione critica del servizio di emergenza sanitaria nel territorio di Monfalcone che necessita con urgenza di un potenziamento. Lo si appende da una nota congiunta firmata dai segretari generali Stefano Bressan e Luca Petruz.
Qual è la situazione? Attualmente, nelle ore notturne, la città dispone di una sola Ambulanza di Soccorso Avanzato, configurazione che si è dimostrata del tutto insufficiente a garantire un intervento tempestivo in situazioni di emergenza.
«Con i suoi 45mila accessi annuali al Pronto Soccorso, Monfalcone rappresenta un punto nevralgico della rete sanitaria regionale, non solo per la sua popolazione residente ma anche per la presenza di importanti realtà produttive e commerciali come Fincantieri, aeroporto e porto. Queste peculiarità rendono Monfalcone una città strategica e attiva 24 ore su 24, dove la sicurezza sanitaria non può essere affidata a un sistema d'emergenza sottodimensionato».
Per i sindacati, i dati testimoniano «una distribuzione disomogenea delle risorse sanitarie all'interno di Asugi». «Nel territorio della provincia di Gorizia, Monfalcone dispone di una sola ambulanza ALS H24 e una di tipo BLS operativa solo durante il giorno, mentre Gorizia presenta una situazione analoga – specificano i sindacati - al contrario, la Provincia di Trieste registra una presenza superiore di mezzi e personale: nelle ore notturne sono attive 3 ambulanze ALS, 1 auto medica e 2 ambulanze BLS. Questa distribuzione pone i cittadini dell'Isontino in una condizione di svantaggio evidente, trasformandoli di fatto in cittadini di "serie B", privati della possibilità di ricevere soccorsi celeri ed efficienti nelle ore critiche».
Gli eventi critici verificatisi durante le festività di fine anno confermano la gravità della situazione. Tra i casi più drammatici, ricordiamo quello di ieri che ha visto un uomo distruggere parte dei locali del pronto soccorso. Armato di coltello, ha aggredito un infermiere che è riuscito a disarmarlo e immobilizzarlo in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine che lo hanno arrestato. «Un ennesimo episodio di violenza che non è finito in tragedia per miracolo» commentano Bressan e Petruz che richiamano pure altre questioni ancora irrisolte: la persistente e grave carenza di personale infermieristico e Oss, il mancato ampliamento dell'appalto per i trasporti interni e il mancato avvio dei lavori di ristrutturazione del PS di Monfalcone.
«Riteniamo inaccettabile che gli impegni assunti in sede di conciliazione dal Prefetto di Gorizia non siano stati rispettati. Pertanto, qualora non si registrasse un'immediata risoluzione delle criticità segnalate, ci vedremo costretti a riattivare lo stato di agitazione e sciopero del personale del comparto di Asugi. A questo si aggiunge anche la carenza di organico del PS di Gorizia con i suoi oltre 25mila accessi che ha visto la cessazione per quiescenza nel corso del 2024 di 5 Operatori Socio Sanitari che devono essere reintegrati per garantire la continuità assistenziale ai pazienti e per una ottimale copertura del servizio si evidenzia anche una carenza di personale infermieristico.
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