Alle alture di Polazzo il tema dell'affettività e sessualità nella disabilità

Alle alture di Polazzo il tema dell'affettività e sessualità nella disabilità

L'idea

Alle alture di Polazzo il tema dell'affettività e sessualità nella disabilità

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 10 Mar 2023
Copertina per Alle alture di Polazzo il tema dell'affettività e sessualità nella disabilità

Un incontro, sabato 18 marzo, darà avvio a un progetto gestito dalla Fattoria Sociale Alture di Polazzo.

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Come affrontare il tema dell’affettività e della sessualità nella disabilità? Dopo anni di lavoro per quanto riguarda l’inclusività, la Fattoria Sociale Alture di Polazzo lancia il progetto “Il valore di una carezza” che si concretizzerà sabato 18 marzo con “Diventare adulti”, una mattinata di incontro e di studio con esperti del settore.

Dalle 10 alle 10.45 spazio ai “Percorsi rurali per l’autonomia” a cura del team educativo della Fattoria Sociale nella quale interverranno Davide Samsa, Cecilia Zecchini e Giuliano Bergantin, illustrando le modalità e alcune metodologie utilizzate nei percorsi educativi individualizzati. Alle 11 “Genitori verso l’adultità”, a cura della dottoressa Stefania Maraspin: le sfide educative che portano all’età adulta e al raggiungimento della maggior autonomia possibile.

Alle 11.45, poi, “50 sfumature d’amore”, verso un diritto all’affettività e alla sessualità per le persone con disabilità a cura della dottoressa Alessia Zoppé e il dottor Luca Bennici. Alle 12.30, infine, spazio alle riflessioni e raccolta adesioni per il successivo avvio del progetto “Il valore di una carezza”, un percorso di esplorazione dell’affettività per giovani adulti con disabilità intellettiva e relazione e le loro famiglie.

“L'obiettivo del progetto è lavorare sulla gestione delle emozioni, per favorire uno sviluppo sano e armonico dell'affettività e della sessualità”, si legge nelle linee guida progettuali. “Lo scopo è quello di guidare la persona alla scoperta delle emozioni e alla comprensione degli stati emotivi propri e altrui, per favorire una relazione più adeguata con il mondo esterno”.

Tutto ciò favorendo “una maggiore consapevolezza di sé e dell'altro, riconoscendo i propri bisogni e migliorando pertanto la qualità della propria vita. Il progetto si focalizza sul riconoscimento delle emozioni vissute, per aiutare le persone ad affrontare, in modo adeguato, le situazioni relazionali che incontrano nella vita quotidiana.

Il fine è stimolarli a saper stare con gli altri nel rispetto reciproco e comunicando, non solo con il linguaggio verbale, ma anche attraverso il corpo e le arti creative i propri bisogni”. Il tutto utilizzando il Centro e la famiglia, supportando “queste due realtà, chiamando e coinvolgendo genitori ed operatori, affinché possano diventare guide di rinforzo e accompagnamento”.

“Si tratta di necessità che spesso non si comprendono appieno e noi, all’interno della nostra esperienza di questi anni, abbiamo cercato di carpire le richieste dei ragazzi. Speriamo ci sia una risposta positiva da parte delle famiglie sia di quello che è il Basso Isontino che l’Alto”, racconta Davide Samsa.  

Foto d'archivio/Un'attività della Fattoria Sociale.

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