Almeria la Hollywood dei western, le foto di Alvaro Deprit a Gorizia

Almeria la Hollywood dei western, le foto di Alvaro Deprit a Gorizia

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Almeria la Hollywood dei western, le foto di Alvaro Deprit a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 16 Lug 2022
Copertina per Almeria la Hollywood dei western, le foto di Alvaro Deprit a Gorizia

Le immagini tra Studiofaganel e Kinemax, la regione fu casa degli spaghetti western.

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Il Premio Sergio Amidei porta anche altre forme d'arte a Gorizia, oltre a quella cinematografica, insieme a Studiofaganel. Per questa edizione della kermesse, la realtà di via XXIV maggio presenta e cura le mostre di Alvaro Deprit, nato a Madrid e in Italia dal 2004: "Dreaming Leone", presso la sala espositiva del Kinemax e SW presso la galleria dello studio. Deprit racconta come negli anni Settanta e Ottanta, il deserto di Tabernas vicino ad Almeria, nel sud della Spagna, sia diventato l'Hollywood dei western.

È qui che il leggendario regista Sergio Leone ha girato film come C'era una volta il West, Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo. Il deserto di Tabernas, con i suoi paesaggi, set cinematografici e costi relativamente bassi, è stato così un punto di riferimento significativo per i western. Negli anni Novanta, i registi hanno smesso di fare film ad Almeria principalmente perché le condizioni non erano più vantaggiose. Negli ultimi decenni, questi set sono stati trasformati in aree fieristiche o sono stati abbandonati.

Le persone che lavoravano e vivevano nel circuito cinematografico, come stuntman e comparse, hanno iniziato a fare spettacoli western per attirare turisti, anelando ai giorni di gloria della Film western. La malinconia che si riscontra nelle immagini è data dalla consapevolezza di un mondo che scompare, non solo dalla fine di un'epoca d'oro nel cinema. L’Almeria è diventata l'imitazione di un'imitazione. SW è il frutto di circa tre anni di ricerca nel Sud della Spagna, una zona che Deprit non conosceva e in cui non aveva mai vissuto, terra di origine della sua famiglia.

Viaggiare in Andalusia, adesso che il riscaldamento globale ha lasciato ovunque le sue tracce, ha portato l’autore a riflettere sul conflitto tra gli elementi contraddittori di questa terra, che appare sospesa in un suo equilibrio tra realtà e finzione, che, dovunque andiamo, permane. Un gioco linguistico tra la scoperta e la creazione di una nuova memoria. Il linguaggio fotografico permette di creare echi, riverberi, flashback, l’integrazione della scena presente con la storia di esperienze consce precedenti.

L’intenzione non è stata quella di riprodurre aspetti tangibili di un luogo, ma di dare un corpo alle memorie e alle impressioni nate dalla storia personale dell’autore o da qualcosa di incompiuto. Concentrate nelle immagini vi sono apparizioni visibili la cui esistenza è un mistero, mentre d’altra parte, il mistero è qualcosa di reale nella mente, con la ripetizione, lo sviluppo e trasposizione di elementi della memoria. La mostra sarà visitabile in studio da lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19, sabato mattina su appuntamento, al Kinemax negli orari di apertura.

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