Allarme incendio sul Sabotino, la maxi-prova di emergenza sul confine

Allarme incendio sul Sabotino, la maxi-prova di emergenza sul confine

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Allarme incendio sul Sabotino, la maxi-prova di emergenza sul confine

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 11 Giu 2022
Copertina per Allarme incendio sul Sabotino, la maxi-prova di emergenza sul confine

Operatori italiani e sloveni al lavoro insieme, la simulazione di un rogo sul monte.

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Il fumo tra la vegetazione e il sorvolo dell’elicottero hanno colto di sorpresa più di qualcuno. Diversi avranno sicuramente temuto il peggio, osservando le attente operazioni di soccorso che questa mattina hanno interessato il monte Sabotino. In realtà, è stata solo una simulazione congiunta tra le autorità italiane e slovene, per testare la riposta di pronto intervento su scenari transfrontalieri come l’altura posta sul confine tra Italia e Slovenia. Sul posto, impegnate le autorità di Gorizia e Nova Gorica.

Una mattinata di duro lavoro che ha coinvolto circa 170 persone, mobilitando i mezzi anti-incendio coordinati dal campo base posto accanto alla stazione Transalpina. Da lì, sono state osservate attentante le mosse di spegnimento del finto rogo insegnato sopra la strada di Osimo, visibile anche dal resto della città e nelle aree limitrofe, con l’elicottero che faceva la spola con la vasca d’acqua collocata alle casermette di Montesanto. Partiti alle 8 di questa mattina, i soccorritori non si sono fermati fino alle 12.

Ad essere coinvolti sono stati il comando provinciale di Gorizia del corpo nazionale dei vigili del Fuoco, gli omologhi professionisti di Nova Gorica, del Goriziano sloveno, di Šempeter, il corpo forestale regionale con le stazioni di Gorizia, Monfalcone e Duino Aurisina.I n prima fila anche la protezione civile regionale, affiancata con le squadre comunali di antincendio boschivo di protezione civile di Gorizia, Monfalcone, San Lorenzo Isontino e del Distretto Carso Isonzo, oltre alle squadre tecnico logistiche cittadina e di Monfalcone.

Gli stessi Comuni di Gorizia e Nova Gorica hanno contribuito all’evento. La simulazione ha previsto lo sviluppo dell’incendio dapprima in territorio sloveno, che poi espandersi per condizioni climatiche - create artificialmente, vista la bella giornata di sole e poco vento - in territorio italiano. Il tutto per testare le comunicazioni i sistemi di allertamento e l’operatività con i suoi protocolli tra le diverse realtà di confine. L’area è stata tenuta sotto controllo anche dai droni, che hanno voltato attorno al monte e direttamente collegati al campo base.

Già venerdì, piazza Transalpina aveva ospitato alcuni mezzi dei vigili del fuoco italiani e sloveni, messi a disposizione dei visitatori per essere osservati. Diversi i curiosi che sono passati per l’area, che si sono fermati qualche minuto ad osservare l’attento lavoro di preparazione e attivazione delle misure anti-incendio. Il fumo è stato ricreato dai fumogeni, mentre sul posto le diverse unità hanno operato anche con i propri uomini per spegnere il finto rogo. In zona, le attività sono state coordinate lungo la strada militare italiana.

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