l'iniziativa
Aiuti ai soldati in Ucraina, un tetto per donne e bambini a Cormons

In viaggio fino al confine per donare aiuti e portare in Italia profughi, il mercatino in città.
L’appello è arrivato da centinaia di chilometri di distanza e non ci sono stati dubbi sulla risposta. Valentina Collavini, presidente dell’associazione Bambini senza frontiere di Cormons, è arrivata ormai al secondo viaggio fino al confine tra Romania e Ucraina per portare aiuti ai soldati al fronte e trasportare profughi in Italia. “Una signora mi aveva chiesto se potevo portare via delle persone - racconta - e all’andata ho caricato con me medicamenti per i soldati”. È arrivata così a Isaccea, in riva al Danubio.
Dalle sue sponde, si osservano i fumi neri che coprono il cielo ucraino. “C’è tanta gente che arriva via nave, attraversando il fiume. I più fortunati sono quelli che hanno già qualcuno che li aspetta. Molte persone, però, preferiscono rimanere il più vicino possibile al loro Paese”. La speranza che la guerra possa terminare il più veloce possibile rimane viva, indelebile sotto le lacrime. Una volta raggiunta l’Unione europea, “il campo profughi è ben fornito con tende, qui la gente attende ma più si aspetta e meno si riuscirà ad aiutarli”.
Nei due viaggi condotti dalla cormonese - il secondo fatto con il farmacista Alberto Morassi e Lorenzo Zucchi, alpino del gruppo di Palmanova -, l’associazione è uscita a portare in Italia sei persone: due ragazze di 30 e 19 anni nella prima attraversata; due bambini e due signore nella seconda. Tutti loro sono accolti da privati sul territorio, mentre gli aiuti portati in loco arrivano da una raccolta fatta a San Giovanni al Natisone da una signora ucraina. “La richiesta è di alimenti, medicinali, bende e garze” spiega.
In programma c’è già un altro viaggio, per trasportare una famiglia di cinque persone. “Nel campo ci sono tanti lamenti e pianti, la tristezza, sorrisi e lacrime di chi aveva già una sistemazione. Mi hanno raccontato momenti terribili, le persone non si sentono protette perché bombardano da tutte le parti. Bisogna dargli molta attenzione, gli è rimasta la paura addosso”. Il sodalizio ha anche organizzato un mercatino di Pasqua in via Matteotti, fianco della farmacia Lucchi, grazie all’aiuto del dottor Morassi a sostegno delle attività.
In segno di solidarietà, inoltre, la parrocchia SS. Ermacora e Fortunato, il Comune di Aquileia, le associazioni del territorio e l’intera comunità si incontreranno sabato 12 marzo alle 18.30 in piazza Capitolo per un momento di unione e riflessione sulla disumanità delle guerre. Una fiaccolata statica per esprimere vicinanza a tutte le genti, famiglie e bambini colpiti dalle atrocità e sofferenze che ne derivano. Una sera in musica con il coro giovanile Natissa, il piccolo coro Artemìa di Torviscosa e il gruppo musicale Absolute 5.
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