LO SCIOPERO
Agitazione dei dipendenti precari al Tribunale di Gorizia, «futuro incerto e carichi di lavoro eccessivi»

Ogni mercoledì dalle 9 alle 9.30 si terrà un’assemblea sindacale. Attività rallentate o sospese. Garantite le udienze penali monocratiche e attività ordinarie dei GIP.
Stato di agitazione sindacale da domani, mercoledì 15 ottobre, al Tribunale di Gorizia. «Per tutto il resto del 2025, salvo novità importanti, rassicuranti o degne di nota per la nostra sede disagiata e per i dipendenti PNRR precari che la animano, al tribunale di Gorizia l’agitazione non sarà più soltanto uno striscione che prende polvere sulla facciata dell’edificio» così la nota firmata dall’AUPP, Massimo Murru. Lo sciopero è indetto dall’USB a tutela di 11 dipendenti PNRR sui 13 operanti al Foro goriziano che comprende complessivamente 36 dipendenti. Si parla quindi di un terzo dei dipendenti a tempo determinato che – secondo quanto riferito – potrebbero anhe «non lavorare più nel breve futuro».
Le RSU del Foro goriziano, con il supporto del personale – eccetto pochi dipendenti – hanno quindi annunciato disagi per l’utenza e un’assemblea sindacale permanente che si terrà ogni mercoledì «con una partecipazione sempre più ampia e attiva». Si tratterà di incontri di mezz’ora, dalle 9 alle 9.30, che rallenteranno o sospenderanno tutte le attività del tribunale, coinvolgendo l’intero personale.
«Restano ferme, in quelle fasce orarie, le due udienze penali monocratiche ancora in programma, le asseverazioni, le attività ordinarie al GIP, in segreteria e nelle cancellerie» specifica la nota a firma del funzionario addetto all’Ufficio del Processo.
«Avvocati e altri utenti hanno già iniziato a manifestare disagio e a sollevare rimostranze, pur dichiarandosi solidali con i lavoratori» si apprende ancora dalla nota. Oltre alla mancanza di certezze sul futuro dei precari PNRR in servizio – che a Gorizia rappresentano un terzo del personale di ruolo, ai quali si aggiungono pochi dipendenti privati delegati ad alcuni servizi – i lavoratori lamentano carichi di lavoro sempre più pesanti, in un contesto di emergenza costante. «La situazione più critica riguarda la sezione penale, dove i cancellieri sono spesso costretti, per la natura delle attività, a restare in servizio da prima delle 8 fino a oltre le 19: un caso quasi unico in Italia».
La dirigenza si mostra spesso solidale con le iniziative del personale, pur dovendo garantire la continuità dei servizi essenziali. Come già avvenuto per lo sciopero del 16 settembre, si teme che anche per quello di domani, 15 ottobre, vengano nominati di presidio almeno un paio di AUPP, ritenuti indispensabili per assicurare il funzionamento di un tribunale che, dal primo luglio 2026, potrebbe non essere più in grado di far fronte alle proprie incombenze.
Domani quindi, pare che la stragrande maggioranza dei dipendenti precari PNRR – salvo assenze per malattia, ferie, maternità o partecipazione a concorsi – aderirà allo sciopero, come già accaduto il 16 settembre scorso. La riunione che avrà luogo è la terza e si occuperà dei temi collegati alle tutele delle parti convocate in udienza, dei giudici e degli avvocati. A vivere una situazione particolare sono anche i fonici. Gorizia ne ha una sola figura di questo tipo. Se si ammala, è raro che sia disponibile un sostituto. Quando succede arriva da Udine o Pordenone e non sempre riesce a prestare il suo servizio in più aule d’udienza.
Lo sciopero influirà sugli appuntamenti in calendario. Si verificheranno interruzioni di agenda dei legali e dei vari professionisti che operano al Palazzo di Giustizia.
Della RSU fanno parte, oltre al funzionario AUPP Massimo Murru anche il cancelliere Roberto Colussi e Monica Turco, funzionario UNEP. Tra le problematiche sui cui sarà richiamata l’attenzione ci sono anche le precarie condizioni di sicurezza nei locali archivio del tribunale e lo svolgimento di mansioni non proprie che aumentano il peso del carico di lavoro. Tornando in chiusura ai lavoratori PNRR, si pensi che a livello nazionale solo 6mila dei 12mila assunti a tempo determinato saranno confermati. Le rassicurazioni che i sindacati ricevono sono, al momento, solo orali. Ad ora non ci sono nemmeno previsioni chiare sull’andamento dei concorsi. Non si sa ancora quanti dipendenti saranno assegnati al distretto triestino cui fa riferimento Gorizia.
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