IL FATTO
Aggredito verbalmente da una cliente all’Ipercoop di Villesse, la segnalazione di un addetto di Sicuritalia
L’episodio è avvenuto nel mattino di domenica 26 ottobre presso le casse veloci dell'ipermercato ed è stato portato a conoscenza del sindacato di cui il lavoratore fa parte. La donna non è stata denunciata.
Reazioni esagerate e pesanti minacce in un contesto di aggressione verbale da parte di una cliente all’uscita dell’Ipercoop di Villesse: è quanto segnala al nostro giornale un dipendente dell’azienda Sicuritalia, che ha chiesto di rimanere anonimo.
L’addetto alla sicurezza stava prestando servizio al Tiare Shopping nella mattinata di domenica 26 ottobre, nell’area delle casse veloci dell’ipermercato, affiancato da una dipendente di quest’ultimo. Da come racconta, una donna intenta ad effettuare le operazioni di pagamento ha cominciato ad agitarsi «perché doveva eseguire la rilettura della spesa».
«Il mio intervento nei suoi confronti è stato pacato ed educato – riferisce l’addetto Sicuritalia – ho semplicemente detto di avere un attimo di pazienza». «Nel momento in cui tutto sembrava essere risolto – prosegue – il soggetto in questione non riusciva a scannerizzare lo scontrino per uscire, al che indico alla signora quale fosse il QR Code da scannerizzare». A seguito di ciò, conclude, sarebbe scoppiata la «reazione verbale violenta» nei suoi confronti da parte della cliente, condita anche da «minacce pesanti».
A seguito dell’episodio, l’addetto non ha sporto denuncia, ma ha provveduto ad informare la sigla sindacale a cui è iscritto. «Visto l’episodio, voglio ricordare che il personale della vigilanza privata all’interno di enti sia pubblici che privati è di fondamentale importanza per la collettività e per la tutela del personale che vi lavora, nonché della proprietà e dei beni» sottolinea.
Il fatto, conclude il dipendente di Sicuritalia colpito verbalmente dalle minacce, corrobora la richiesta di «maggiore tutela nei confronti di chi porta la divisa, indipendentemente da quale essa sia». Un modo per implementare le tutele della sua categoria professionale, sostiene, sarebbe quella di dotare gli operatori di bodycam «nello svolgimento delle funzioni di deterrenza all’interno di luoghi come questi, sempre nel rispetto delle normative vigenti per quanto concerne il loro uso».
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