Il commento
Agenti immobiliari soddisfatti del Ddl lavoro, «non serve più indicare il compenso ma gli estremi delle fatture»
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I rappresentanti della Fimaa di Gorizia, Cati e Picerni, commentano positivamente la novità, «norma che ledeva la privacy dei clienti».
Con l’approvazione del DDL Lavoro, non è più obbligatorio, da dicembre 2024, indicare nell’atto di compravendita di un immobile il compenso percepito dall’agente immobiliare e le parti coinvolte potranno scegliere di riportare esclusivamente gli estremi delle fatture.
Si tratta di un cambiamento importante che pone fine a una norma introdotta nel 2006 e ormai superata, che limitava la libertà contrattuale delle parti e comprometteva la privacy degli agenti immobiliari. Grazie a strumenti come la fatturazione elettronica, oggi è possibile garantire trasparenza e correttezza fiscale senza imporre obblighi che penalizzano l’attività degli agenti immobiliari.
La Fimaa, Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari, è stata promotrice del ddl in dialogo tra Governo e istituzioni. È il presidente della sezione di Gorizia della Fimaa, Michele Cati, assieme al vicepresidente Alessandro Picerni, a commentare come «tale norma andava a ledere la privacy dei clienti delle agenzie immobiliari, limitandone la libertà contrattuale e il rapporto umano. Al fine fiscale invece la norma poteva avere un senso se sull’atto di acquisto fossero stati inseriti anche gli eventuali compensi degli altri professionisti coinvolti», concludono.
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