LE REAZIONI
L'addizione Irpef non piace a Dijust, «mani nelle tasche dei cittadini di Ronchi»

Noi Moderati lamenta la mancata osservanza della progressività dell'imposta. Per Savio Cumin (Pd) il provvedimento è stato necessario.
Il Consiglio comunale di Ronchi dei Legionari ha votato a favore dell’addizionale comunale Irpef, lo scorso 18 dicembre. L’aula ha così stabilito e dato il via alla nuova aliquota e alle fasce di esenzione per l’anno 2024. La delibera ha così stabilito l'aliquota unica dello 0,75% e esenzione entro i 20mila euro. La cosa non è piaciuta a Boris Dijust (nella foto), consigliere di minoranza con “Noi Moderati” che sulla questione, ieri sera, insieme alle altre forze politiche di opposizione, è intervenuto convocando una conferenza stampa.
“A fronte di giustificazioni inconsistenti – commenta Dijust - la maggioranza ha deciso di aumentare la fascia di esenzione dell’addizionale comunale Irpef fino ai redditi di 20mila euro e applicando a tutti i redditi superiori la fascia unica di imposta dello 0,75% graziando così dello 0,05% i redditi superiori ai 50mila euro che fino ad oggi pagavano lo 0,80%. La manovra comporta quindi un aumento dell’aliquota dello 0,21% ai redditi tra i 20mila e i 28mila euro e un aumento dello 0,11% alle fasce di reddito tra i 28mila e i 50mila euro”.
Dijust vuole vederci chiaro e richiama i principi costituzionali: quello della capacità contributiva enunciato dall’articolo 53 che prevede di concorrere alle spese pubbliche in base alla propria capacità contributiva. Richiamando poi l’articolo 2 della Carta, il consigliere di minoranza richiama come necessaria la solidarietà economica e sociale.
“Considerato che la differenza principale tra una tassa e un'imposta è quella che le tasse finanziano servizi chiaramente identificabili come per esempio la raccolta dei rifiuti, mentre le imposte contribuiscono al finanziamento di servizi generali che nel provvedimento votato in Consiglio la maggioranza non ha inteso esplicitare – continua Dijust - ci si chiede se il provvedimento sia veramente necessario e per quali motivi. La fascia unica è evidente che non osserva il principio della progressività contributiva e applica la medesima imposta al reddito di 20mila euro e a quello di 100mila e più".
"Mi chiedo quali siano le richiamate ‘oculate considerazioni economico-politiche’ che hanno portato a detassare i redditi superiori ai 50mila euro” incalza l'esponente di opposizione. “È chiaro che il mancato gettito di 65mila euro dovuto all’esenzione dell’imposta per i redditi fino a 20mila euro, nonché il regalo dell’0,05% fatto ai redditi superiori ai 50mila euro, non sarà coperto da un virtuosismo di bilancio, ma i soldi saranno recuperati mettendo le mani nel portafogli dei cittadini di Ronchi che hanno un reddito compreso nella fascia tra i 20mila e i 50mila euro”.
Di diversa opinione è il Pd locale, che siede nei banchi della maggioranza. “Riteniamo questo provvedimento quanto mai necessario per il mantenimento della qualità dei servizi offerti ai nostri cittadini – dichiara Savio Cumin – e che da sempre contraddistinguono il nostro ente. Allo stesso modo consideriamo questa misura equa e giusta nei confronti di quella fascia debole di contribuenti che maggiormente soffrono a causa del protrarsi della difficile situazione economica”.
“Nonostante gli emendamenti a favore della riduzione presentati dai gruppi consiliari di opposizione – argomenta ancora Cumin – va ricordato il mantenimento delle aliquote sull’ addizionale regionale nella misura dello al 0,7% per i redditi fino a 15mila euro e dell’ 1,23% per i redditi superiori a tale valore, tassi quindi nettamente superiori a quelli adottati da altri comuni. Una menzione particolare va fatta in merito all’elevazione della soglia di esenzione a 20mila euro: ciò consentirà di non pagare questa imposta ad oltre 600 cittadini ronchesi, che già si trovano in una delicata condizione economica, con un risparmio che mediamente si aggira attorno ai 100 euro".
"Con l'aumento di tale limite, dal prossimo anno quasi la metà dei contribuenti di Ronchi saranno esentati dal pagamento dell'addizionale comunale Irpef” conclude.
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