Addio a Stefano Villy Bergomas, il ristoratore di Corona punto da un calabrone

Addio a Stefano Villy Bergomas, il ristoratore di Corona punto da un calabrone

il lutto

Addio a Stefano Villy Bergomas, il ristoratore di Corona punto da un calabrone

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 27 Lug 2022
Copertina per Addio a Stefano Villy Bergomas, il ristoratore di Corona punto da un calabrone

Era già stato punto qualche anno fa, da quasi 30 anni gestiva l'agriturismo di famiglia.

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Era ricoverato in ospedale a Gorizia da oltre una settimana, dopo la puntura di un calabrone. Questa mattina, il ristoratore Stefano Bergomas di Corona si è spento a 53 anni, dopo che domenica 17 luglio la sua strada si è incrociata nuovamente con quella dell’animaletto con il pungiglione. Un brutto incontro per lui che soffriva di una terribile allergia, già sperimentata nel 2018 e testimoniata dall’immagine del profilo sui social proprio dell’insetto, quasi a esorcizzare la paura per gli effetti che aveva rischiato.

Questa volta, invece, non c’è stato nulla da fare. Le sue condizioni sono appare gravi fin da subito, la sua vita sospesa per lunghi giorni. Agricoltore fin da ragazzo, Bergomas - conosciuto da tutti come Villy, soprannome passato di padre in figlio e insegna dell’agriturismo nella frazione di Mariano del Friuli - aveva avviato la propria attività oltre 20 anni. “Era un ragazzo bravo e serio - lo ricorda commosso il cognato, Ivano Seculin - tutti lo conoscevano per la sua simpatia”. La sua è una storica famiglia del luogo.

Ex alpino, Bergomas era iscritto anche alla locale associazione dei donatori di sangue. Aveva avviato l'attività nel 1994, insieme alla famiglia. Viveva con la compagna e con il figlio piccolo, con i quali aveva da poco costruito la casa nuova a Mariano. I funerali si terranno sabato mattina nella chiesa dei Santi Maria e Zenone di Corona, alle 10.30. Dopo che la notizia della sua scomparsa si è diffusa in paese, in tantissimi hanno espresso il proprio cordoglio sul profilo social del ristoratore, testimoniando il grande affetto verso la persona.

"Era un mio coetaneo e amico - le parole del sindaco, Luca Sartori -, è una tragedia anche per come è successo. Siamo vicini al figlio, alla famiglia e alla sua attività. Io e lui abbiamo fatto le scuole insieme e giocato a calcio, non ci sono parole. Eravamo un po’ preparati, perché già quando è stato ricoverato c'erano poche speranze, ma si attendeva comunque un miracolo. Era una persona splendida, sempre disponibile con una parola per gli altri, è una perdita importante per la comunità e non solo. Facciamo ancora fatica a renderci conto di quanto successo".

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