Addio a Renato Nucera, il diacono direttore della Caritas diocesana

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Il personaggio

Addio a Renato Nucera, il diacono direttore della Caritas diocesana

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 01 Nov 2025
Copertina per Addio a Renato Nucera, il diacono direttore della Caritas diocesana

Classe 1954 ha prestato servizio a Cormons e a Gradisca per poi dirigere l'ente diocesano. Lascia la moglie Daniela e i figli Davide e Matteo.

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A pochi giorni dalla scomparsa di don Sergio Ambrosi, l’Arcidiocesi di Gorizia ha annunciato, oggi, 1° novembre 2025, la scomparsa del diacono Renato Nucera, direttore della Caritas diocesana.

Nato a Cormons il 30 dicembre 1954, Renato aveva ricevuto l’ordinazione diaconale permanente il 24 novembre 1996 dalle mani dell’arcivescovo padre Antonio Vitale Bommarco. Il suo ministero diaconale lo aveva visto a lungo presente, insieme alla moglie Daniela, nella comunità di San Valeriano a Gradisca e, negli ultimi anni a Cormons.

Aveva guidato con passione e sensibilità la “Comunità sacerdotale”. Nell’agosto 2018, l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli lo aveva nominato direttore della Caritas diocesana.

«Uomo di profonda fede, ha vissuto il proprio servizio nel confronto quotidiano con la Parola, dedicandosi davvero completamente al prossimo, gestendo con capacità e disponibilità totale anche le situazioni più difficili, ad esempio, nel tempo del Covid-19 o per la gestione dell'”emergenza freddo” o l’accoglienza degli uomini e donne che transitano per l’Isontino fuggendo da situazioni di fame, guerra», scrive l’arcidiocesi in una nota diramata nel primo pomeriggio.

Si deve a lui, fra l’altro, l’intensificarsi dei rapporti con le realtà caritative della Chiesa di Capodistria-Koper in «un dialogo che ha permesso di avviare proficue collaborazioni e di realizzare tanti momenti insieme; durante la sua direzione sono aumentate anche le occasioni di coinvolgimento delle scuole del territorio in quello spirito di attenzione all’uomo che è elemento fondante della quotidianità della Caritas. Ha davvero vissuto il diaconato come accoglienza e servizio al prossimo, esercitandolo sino all’ultimo momento con il sorriso», così scrive ancora l’arcidiocesi.

La data delle esequie non è stata ancora stabilita. Lascia la moglie, Daniela, e i figli Davide e Matteo. 

Foto Adriano Fecchio.

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