il lutto
Addio a Elvio Toso, Romans piange il genio delle imprese sui motori

Ex camionista, era un ideatore poliedrico di imprese e performance con i motori. Nel 1988 attraversò i laghetti Fipsas con la sua Mini anfibia.
Romans d’Isonzo dice addio a Elvio Toso, classe 1944, geniale appassionato di motori che aveva compiuto diverse imprese alla guida dei suoi mezzi. Camionista di mestiere, ormai in pensione, era diventato celebre per numerose iniziative, come aver trasformato la sua Mini Minor in “anfibia”, saldandole addosso dei bidoni dell’acqua: in questo modo riuscì ad attraversare i laghetti Fipsas. Era il 1988, epoca di sperimentazioni e innovazioni e anche il poliedrico “ingegnere” volle dare il proprio contributo, cimentandosi anche in "fiammate" con il gasolio fino a pochi anni fa.
Ci fu poi la sfida sul fiume Judrio, facendo passare la sua auto sui cavi tesi sopra il corso d’acqua, togliendole prima i cerchioni (nella foto). L’ultima sua impresa, ben più recente nel 2020, l’ha compiuta con il trattore: una capriola a 360 gradi, riuscendo a portare a termine un giro completo spinto dal proprio motore. Lo fece come se avesse dovuto percorrere un normale pezzo di strada, davanti agli occhi increduli e ammaliati di amici, conoscenti e appassionati di motori. Appeso a una serie di corde, ha inserito la marcia e il trattore è partito.
In quell’occasione, compì un giro completo su se stesso, suo personale “omaggio” al padre Licinio, che quell’anno avrebbe compiuto un secolo di vita. Proprio da lui aveva ereditato l’amore per i motori e il mestiere di camionista, esplorando da appassionato tutti i misteri e le regole della meccanica. Una passione che lo portò a compiere numerose imprese da Guinness, come l’arrivo al santuario di Castelmonte in retromarcia guidando un camion e rimorchio, oppure il giro in Fiat Panda sul fiume Judrio ghiacciato. L’esitazione non esisteva.
Quelle gesta sono state raccolte in una pagina Facebook, che mostra filmati d’epoca delle sue incredibili avventure. Storie che spaziano tra la genialità e un pizzico di incoscienza, con lo stesso Toso armato di casco all’interno dell’abitacolo che si lancia nelle imprese più incredibili, che oggi sarebbe facilmente il soggetto di qualche docurealty internazionale. Rimangono anche le foto, come quella del trattoro sospeso in aria che realizzò nel 2013. La sua “fama”, invece, lo aveva tenuto nella sua comunità, dove non mancava mai di essere d’aiuto. La data delle esequie è ancora da ufficializzare.
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