Addio a Demetrio Volcic, raccontò l’Urss all’Italia

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Addio a Demetrio Volcic, raccontò l’Urss all’Italia

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 05 Dic 2021
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Il giornalista si è spento a Gorizia all’età di 90 anni. Il cordoglio del mondo politico e culturale locale.

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Si è spento a Gorizia, a 90 anni, Demetrio Volcic, storico volto Rai dal blocco est durante la Guerra Fredda. Un corrispondente che ha raccontato agli italiani no solo l’URSS ma tutto il mondo dell’est in anni non facili.

Volcic, che aveva compiuto 90 anni lo scorso 22 novembre, può essere definito un giornalista “colto e profondo come sa esserlo solo un mitteleuropeo di confine”, come lo ha definito il collega e amico Paolo Valentino dalle colonne del Corriere della Sera.

A unirsi al cordoglio anche il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, che ha ricordato come “la sua morte rappresenta una grave perdita per la nostra regione e l'intero Paese, sia sotto il profilo umano sia professionale. Uomo di grande spessore culturale e professionale, Volcic nel suo ruolo di giornalista, e in particolare di inviato della Rai all'estero, ha saputo raccontare quanto accadeva oltre 
che nelle capitali europee anche nell'allora Unione sovietica e i cambiamenti che hanno investito i Paesi dell'Est”.

A Fedriga ha fatto eco la senatrice Tatiana Rojc che ha espresso “profonda tristezza per la scomparsa di Volčič, con lui se ne va un pezzo della nostra storia. Le sue opere e il suo stile gli hanno già assegnato il posto che merita: tra i grandi giornalisti italiani, tra gli intellettuali figli del nostro mondo plurale, tra gli uomini che col lavoro hanno dato orgoglio agli sloveni in Italia. Spirito europeo, osservatore e testimone dei grandi mutamenti del Vecchio continente, senatore ed europarlamentare stimato, abbiamo da poco salutato a Gorizia l’uscita del suo ultimo libro ed oggi prendiamo congedo dalla sua voce inconfondibile. Ci impegniamo a fare nostra la sua lezione di rigore e cordialità”, così Rojc.

“Poco più di un mese fa - ha ricordato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna - abbiamo consegnato nelle mani dei suoi familiari il riconoscimento più prestigioso della nostra città, il "Premio Patroni - Città di Gorizia". E in quell'occasione abbiamo rivisto alcune delle sue interviste più famose, in particolare quella a Michail Gorbacev. Era un grande giornalista, uno straordinario corrispondente da Mosca che non si limitava a registrare gli eventi ma era in grado di raccontare il momento storico, il contesto, la situazione in cui avvenivano. I suoi servizi avevano un'anima, una vita propria che li faceva uscire dallo schermo e arrivare fino a noi. Davvero un grande giornalista, un grande Goriziano. Ed è questo che oggi voglio salutare a nome di tutta la città”.

Cordoglio espresso anche dall’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei che saluta un “socio autorevole, protagonista di innumerevoli convegni e attività, personalità molto significativa della specificità del Goriziano Storico, sia nella sua attività, sia nella sua profonda umanità. Particolare memoria immediata la rivolgiamo alla sua intensa collaborazione, fin dagli anni ‘80, sui temi delle minoranze, della diplomazia, del dialogo culturale, interreligioso e multilinguistico che caratterizza ii territorio e le genti a cavallo del confine tra le tre grandi civiltà europee”.

“Esprimiamo - conclude il presidente di Icm, Fulvio Salimbeni - profonda commozione e cordoglio ai famigliari, annotando che la sua scomparsa coincide con la visita di Papa Francesco alla tendopoli dei migranti a Lesbo: un lascito anche per le giovani generazioni del Goriziano”.

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