Accusati di rubare sabbia dalla spiaggia nel 2016, assolti vertici Git di Grado

Accusati di rubare sabbia dalla spiaggia nel 2016, assolti vertici Git di Grado

la sentenza

Accusati di rubare sabbia dalla spiaggia nel 2016, assolti vertici Git di Grado

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 02 Giu 2023
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Finisce così la vicenda giudiziaria iniziata nel 2016 per gli imputati, i vertici di Isonzo costruzioni e Sergio Schiavi, direttore della Git.

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Si è risolta con un‘assoluzione perché il fatto non sussiste, l’accusa di furto aggravato promossa nel 2016 dalla Procura della Repubblica di Gorizia a carico dei vertici di Git (Grado impianti turistici) Spa e di Isonzo costruzioni Srl, di San Pier d’Isonzo. Secondo il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, il personale delle due società – nell’ambito di un intervento di ripascimento del litorale di Grado – aveva prelevato, con dei mezzi meccanici, svariati volumi di sabbia dal tratto di mare di fronte alla spiaggia in concessione demaniale alla Git.

Azione che sarebbe servita per spostarli in cumuli lungo il tratto di pertinenza in assenza dei titoli autorizzativi. Di conseguenza la Procura aveva contestato, oltre ai reati edilizi e paesaggistici, anche il furto aggravato di sabbia avviando il processo che si è concluso, il 25 maggio scorso, con la sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Gorizia, Marcello Coppari. Il giudice ha assolto, così, tutti gli imputati per la prescrizione dei reati inerenti alla mancanza di autorizzazioni alla movimentazione della sabbia, e ha stabilito che il fatto non sussiste in relazione all’accusa di furto di sabbia.

Finisce così la vicenda giudiziaria per gli imputati Antonio Bruseghin e Alessandro Pegorini – rispettivamente amministratore unico e direttore tecnico di Isonzo costruzioni – assistiti dall’avvocato triestino Giovanni Borgna, oltre che per Sergio Schiavi, direttore generale della società gradese. Naturale, quindi, per quest’ultimo la soddisfazione per la sentenza: «Finalmente sette anni di processo si sono conclusi con un’assoluzione piena. Tutto il mio riconoscimento va all’avvocato Giuseppe Campais, che mi ha difeso in aula, e alla società che mi ha sempre sostenuto e affiancato moralmente durante il processo».

Grande soddisfazione anche da parte del sindaco di Grado, Claudio Kovatsch, per un epilogo ritenuto del tutto positivo per la città. Il primo cittadino ha quindi espresso i propri rallegramenti per le persone coinvolte e perché i fatti sono stati chiariti una volta per tutte.

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