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Abolita la commissione edilizia a Gorizia, ancora scintille in Aula

Laura Fasiolo (Pd) torna sull'abolizione dell'ente, «scelta della giunta è paradossale».
Continua a tenere banco la discussione politica sull'abolizione della commissione edilizia a Gorizia. Ieri pomeriggio, il segretario generale Maria Grazia de Rosa è tornata sul punto, dopo che era emerso dal computer che la votazione non era passata. Un errore tecnico, ha spiegato, ma il quorum di 19 voti a favore - ossia la maggioranza semplice dei presenti - ha permesso di approvare solo tre punti su quattro inseriti nel punto all'ordine del giorno. Per l'ultimo, erano invece necessari 21 favorevoli, portando l'opposizione a chiedere di annullare in toto il risultato e riportare il documento in Aula.
Dal centrosinistra, Laura Fasiolo (Pd) attacca la decisione di sopprimere l'ente: "La commissione - spiega - deve non solo sopravvivere, ma essere potenziata. Non solo le importanti dichiarazioni degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, ma anche il regolamento edilizio elenca chiaramente le complesse, molteplici incombenze della Commissione Edilizia. La richiesta di soppressione alla luce del Regolamento, è una scelta da scongiurare da parte dell'ammistrazione di una città, che non è un paesino e che vedrà il coinvolgimento del prezioso centro storico e di tutta la città in grandi cantieri".
Questi sono attesi "per la ristrutturazione, l'allargamento, la diversa destinazione d'uso degli edifici. La commissione si esprime sui livelli qualitativo ed estetico delle opere, l’impatto dell’intervento, il rapporto con il contesto, la qualità progettuale, la compatibilità con i valori paesaggistici ambientali esistenti. Pareri non vincolanti, ma obbligatori in molti casi. Specie in un periodo in cui si prevede una notevole mole di attività edilizie, ben venga l'azione di supporto tecnico della commissione, per la molteplicità delle competenze previste, da quelle di architetti con varie specializzazioni, a quelle urbanistiche, ingegneristiche, geologiche, ambientali e altro".
"Perciò - conclude l'ex senatrice dem - appare paradossale che, a fronte dell'applicazione di una legge regionale che apre alle liberalizzazioni (ampliamento fino al 40% in più degli edifici da destinarsi alla ricettività, ristorazione), venga soppressa una commissione con precisi compiti e contro il parere delle organizzazioni ordinistiche".
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