la riattivazione
A2A rimette in moto la centrale di Monfalcone, «operazione di routine»

L'impianto rimesso in funzione per qualche giorno, Cisint: «No al nuovo impianto a gas».
Riparte per qualche giorno la centrale a carbone A2A di Monfalcone. Lo conferma una comunicazione arrivata dalla proprietà all'amministrazione comunale. Secondo il sindaco, Anna Cisint, sono operazioni di routine e previste dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) del 2014 e che sarà in vigore fino al 2025, anno previsto per la dismissione dell’impianto a carbone.
È la prima riattivazione per quanto riguarda il 2022 – una, qualche settimana fa, era stata un’accensione di prova – mentre nel 2021 sono dodici le volte in cui la centrale, sempre un solo gruppo, o l’1 o il 2, alla volta. Le attuali scorte di carbone consentono di poter lavorare per circa una settimana fino a fine marzo.
“Nel 2014 A2A ha ottenuto l’Aia fino al 2025 – precisa il primo cittadino di Monfalcone – quindi è previsto dalla stessa autorizzazione che la società possa gestire la propria attività. Nulla di strano anzi: la stranezza è che la centrale sia chiusa. Si doveva già nel 2014, in ogni caso, provvedere diversamente: era lì il momento in cui bisognava eccepire qualcosa. L’azienda può operare legittimamente come da esigenze. Ora è ripartita come ha fatto in questi anni”.
Diverso, secondo Cisint, il ragionamento sul futuro. “Non siamo favorevoli al nuovo impianto a gas, quella non può essere un’area destinata all’energia pur essendo di proprietà dell’azienda, ma per quanto riguarda il nuovo impianto da 250 megawatt non è fondamentale per il territorio, né dal punto di vista lavorativo né dal punto di vista della salute e dell’ambiente".
"Auspichiamo – conclude Cisint – che quanto prima si concluda l’utilizzo del carbone, in quanto sta all’interno della città con le case che sono vicine al camino. In termini di salute abbiamo già dato nel corso dei decenni: chi parla non sa quanto i cittadini abbiano dato nel corso degli anni in termini di salute e di disagi”.
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