A Gorizia il 60esimo Convegno Mitteleuropeo. Focus su memoria storica e futuro dell’editoria

Al salone Salone d’Onore Carlo X del Grand Hotel Entourage si è parlato di archivistica, informazione digitale, creatività linguistica e omaggi artistici.

Dopo l’avvio istituzionale nella mattinata di ieri, giovedì 27 novembre, il 60esimo incontro Mitteleuropeo è entrato nel vivo con il panel “Le carte dell’ICM: tra Mitteleuropa, storia e prospettive future” ospitato al Salone d’Onore Carlo X del Grand Hotel Entourage di Gorizia. Ad aprire gli interventi è stato l’archivista ordinatore Vanni Feresin, l’archivista Luca Caburlotto e Paolo Santoboni, membro della Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia. Lo spazio è stato dedicato ai temi territorio ed evoluzione della società tramite l’analisi di varia documentazione proveniente dall’archivio diocesano di Gorizia, di recente traslato in via del Seminario. «Poco prima del Covid abbiamo deciso di traslare l’intero archivio - racconta Feresin - abbiamo spostato quasi 190 scatoloni colmi di documentazioni e libri che hanno raccontato in modo dettagliato la storia di ICM e dei suoi 60 di attività».

Il secondo appuntamento della giornata è stato dedicato alla tavola rotonda “Inchiostro digitale: passato, presente e futuro del mestiere di informare”, un confronto tra storia e modernità nel mondo della comunicazione. Moderato da Salvatore Ferrara, caporedattore del quotidiano online Il Goriziano, il panel ha visto la partecipazione di Matevž Čotar, giornalista del settimanale Novi Glas e di Feliciano Medeot, direttore della Società Filologica Friulana.

Posti al centro dell’incontro, i temi della corretta informazione e dell’evoluzione del mestiere giornalistico, con uno sguardo rivolto al futuro della carta stampata e alle nuove sfide che i giornali online devono quotidianamente affrontare. «Un mestiere di grandissima responsabilità e in continua trasformazione - ha sottolineato Čotar - un giornalismo di qualità si vede dal tipo di notizie raccontate, non dal supporto - cartaceo o online - dal quale è fruibile». I relatori hanno evidenziato come il processo di digitalizzazione stia trasformando profondamente le modalità di produzione e fruizione delle notizie, sottolineando però l’importanza di mantenere solidi criteri di qualità, verifica e responsabilità nel lavoro del giornalista.

A seguire, il programma ha preso vita con gli interventi di Giuliana Parotto, direttore scientifico di Kadmos Studia, e Romeo Pignat, direttore artistico di Kadmos, la piattaforma digitale di ICM. Durante l’incontro è stato presentato il progetto “ICM – Voci di lingue. Microcosmi da indossare”. L’iniziativa mira a restituire la varietà, i colori e la ricchezza delle lingue madri del Friuli Venezia Giulia attraverso una mappa interattiva composta da testimonianze vocali e vari contenuti multimediali. A questo si affianca un laboratorio creativo manifatturiero, pensato per trasformare le suggestioni linguistiche in oggetti e narrazioni da vivere e indossare, in un dialogo costante che vive tra identità territoriale e memoria storica.

La giornata si è poi conclusa con la presentazione e proiezione del film “Il sogno grafico di Ossi Czinner”, un omaggio alla figura e all’opera dell’artista. L’iniziativa, curata dall’Associazione Cervignano Nostra, ha offerto un viaggio che ha ripercorso il linguaggio grafico, il suo stile e il lascito artistico nel contesto mitteleuropeo. Per il sessantesimo Convegno ICM la chef Chiara Canzonieri ha inoltre creato il "piatto ICM", uno "strucolo in straza" con i sapori mitteleuropei e presentato come il logo storico dell'Istituto cioè un fiore con sei petali che rappresentano i primi 6 Stati che parteciparono al primo Convegno del 1966. Il piatto ICM sarà inserito nei menù Goriziani.  

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.