8 marzo, la manifestazione a Monfalcone si conclude con un abbraccio tra una russa e un'ucraina

8 marzo, la manifestazione a Monfalcone si conclude con un abbraccio tra una russa e un'ucraina

Nella sala del consiglio

8 marzo, la manifestazione a Monfalcone si conclude con un abbraccio tra una russa e un'ucraina

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 08 Mar 2022
Copertina per 8 marzo, la manifestazione a Monfalcone si conclude con un abbraccio tra una russa e un'ucraina

In mattinata dodici donne hanno raccontato la propria esperienza lavorativa. A fine cerimonia Irina e Oksana hanno espresso le proprie emozioni abbracciandosi.

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L’8 marzo è la Giornata Internazionale dei diritti della donna ed è il giorno in cui l’amministrazione comunale di Monfalcone ha deciso di condividere con tutte le imprese femminili di Monfalcone, il ricordo delle conquiste sociali, economiche e politiche delle donne. “A tal fine ne abbiamo deciso di valorizzare le capacità imprenditoriali, produttive e commerciali promuovendo allo stesso tempo il ruolo femminile nel mondo lavorativo”, ha raccontato il sindaco, Anna Cisint. “L’obiettivo è anche quello di far conoscere le Eccellenze del comune che, con le loro capacità e la trasmissione dei loro saperi fra generazioni, hanno saputo preservare un patrimonio economico e culturale scrivendo così una parte di storia del territorio monfalconese”. Dodici sono le donne Imprenditrici che con le loro aziende spaziano nei diversi settori economici, dal commercio all’artigianato ai servizi e che nella sala del Consiglio comunale, stamattina, hanno raccontato le proprie esperienze personali.

Nella stessa cornice due donne, una ucraina e una russa, si sono incontrate e si sono abbracciate. “Sono a fianco di quella parte dei russi che è contro questa guerra. Siamo pochi ma ci siamo, quelli che hanno coraggio di uscire in piazza in questo regime autoritario rischiando la prigione. Sono tanti rinchiusi per aver protestato in modo non armato. Mi dispiace per tutto questo, chiedo perdono a quella parte del popolo ucraino che non ha mai voluto questa guerra”, ha raccontato Irina Glukhikh con un mazzo di fiori rossi, blu e bianchi in mano, colori della bandiera russa, appunto.

La parola è quindi passata alla vicina ucraina, Oksana Sukharnyk, nata vicino a Leopoli. “Siamo tanti preoccupati per tutta questa guerra. Non vogliamo male a nessuno ma non si capisce il perché di questo conflitto, noi vogliamo vivere in pace. Tanti sono i paesi che ci stanno aiutando e vogliamo ringraziare il popolo italiano per il grande aiuto che sta arrivando”, ha raccontato. L’abbraccio tra le due, alla presenza del sindaco, ha suggellato un momento molto toccante all’interno dell’intera commemorazione.

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