Un 45enne di Cormons sul tetto d'Italia dell'ultramaratona, a Biella il successo nella 24 ore

Un 45enne di Cormons sul tetto d'Italia dell'ultramaratona, a Biella il successo nella 24 ore

l'impresa

Un 45enne di Cormons sul tetto d'Italia dell'ultramaratona, a Biella il successo nella 24 ore

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 28 Mar 2021
Copertina per Un 45enne di Cormons sul tetto d'Italia dell'ultramaratona, a Biella il successo nella 24 ore

Il podista ha conquistato l'oro, macinando oltre 245 chilometri senza mai fermarsi. Dietro di lui molti campioni internazionali.

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Era alla sua prima esperienza di questo tipo e, complice anche ciò, la vittoria di oggi ha un sapore ancora più dolce. Questo pomeriggio, il corridore Marco Visintini (nella foto) di Cormons si è laureato campione italiano di corsa su strada alla Biella Bi.Ultra, competizione di 24 ore che richiama appassionati da ogni dove, anche dall’estero. Unica prova del genere nella Penisola, rientra nel circuito delle gare dell’Italian ultramarathon and trail association (Iuta) e prevede un notevole dislivello. Un tracciato per chi ha tanta forza di volontà, quindi, con il 45enne friulano che è riuscito a macinare oltre 245 chilometri in un giorno intero di corsa.

“Molti si sono ritirati - racconta Visintini -, io sono partito con il mio ritmo visto che era la mia prima esperienza in questo senso. È stata una battaglia tra i campioni nelle prime ore, dal secondo chilometro sono rimasto sempre in testa alla pari con un triatleta professionista spagnolo”. Lo sforzo non è stato facile e il podista cormonese non lo nega, con il dolore sulle gambe che rimarrà presente ancora per un po’. Nulla, però, in confronto con la gioia di poter festeggiare il titolo, dopo anni di sacrifici e lunghi allenamenti. In una settimana, infatti, riesce a collezionare quasi 120 chilometri, allungando sul Collio e i Colli orientali.

Tanti, oggi, puntavano a raggiungere i 303 chilometri toccati da un atleta americano circa 30 anni fa. Cosa impossibile nel tracciato piemontese, sottolinea il campione. Ora tra i prossimi obiettivi ci potrebbero essere i mondiali di ultratrail in Bulgaria, vestendo i colori azzurri. Una partecipazione che è ancora nell’alveo delle idee, ma i primi contatti già ci sono stati. In ogni caso, prima dovrà passare un po’ di tempo prima di ritrovare la condizione fisica ottimale: “Ora sono distrutto, questa gara mi ha devastato”. Tutto ciò, peraltro, fatto da puro amatore: “Non sono professionista, pochissimi lo sono e in questi settori vi rientrano solo i primi al mondo”.

Dietro a Visintini, comunque, c’è il team dell’Unione sportiva Aldo Moro di Paluzza, fucina di talenti come i fratelli Di Centa. Ad aiutarlo in queste competizioni, poi, è l’azienda di San Giovanni al Natisone, la Piaval, per cui il 45enne lavora durante la settimana e che fa da sponsor. Un’amore, quello per l’ultramaratona, nato agli inizi degli anni Duemila. “Orami è una droga questo sport, anche se all’inizio non ci pensi. Con gli anni non riesci a smettere, ma è comunque uno sforzo importante. Poi siamo tutti atleti, ma alla fine c’è chi è più o meno bravo”. Prossimi appuntamenti in agenda ancora non ci sono, anche se la speranza è di riprendersi presto per tornare in pista.

Foto Daniele Chiodi/Facebook

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