Le richieste
6mila firme per la Cardiologia di Gorizia consegnate a Ziberna che rassicura: «Incontreremo la commissione»

Il Comitato ha chiesto che si «garantiscano gli stessi servizi per tutti i cittadini». Specificità a parte, rimane la deadline del 31 dicembre per la decisione degli esperti. «La politica resti fuori».
Sono 5936 le firme consegnate oggi dal Comitato di Gorizia del Coordinamento Salute Fvg al sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna. Una proposta partita online da una privata cittadina, Odinea Bisiak, e che, in pochi giorni, ha radunato a sé le sottoscrizioni di numerosi cittadini non solo di Gorizia ma dell’intera provincia. Il Comitato, che il 12 giugno alle 18 parteciperà alla conferenza dei capigruppo in consiglio comunale, è stato rappresentato, tra i vari, dal dottor Adelino Adami e da Daniela Careddu.
«Siamo convinti che la sanità locale sia fondamentale: non vogliamo che si guardi solo l’orticello locale ma dal momento che i due ospedali sono uno unico tra Gorizia e Monfalcone riteniamo sia necessario si valuti meglio tutta la suddivisione. Certe attività chirurgiche soprattutto a un certo livello necessitano di un controllo post-operatorio che, se dovesse venir meno, porterebbe a un impoverimento dell’intera struttura ospedaliera», così Adami al sindaco.
La richiesta del Comitato è chiara: «Non vogliamo che si crei guerra tra Gorizia e Monfalcone. Le distanze però ci sono ed è necessario che si garantiscano gli stessi servizi per tutti i cittadini con una suddivisione equa. Siamo i primi convinti che alcune specialità che necessitano di alte tecnologie debbano essere concentrate in alcuni ospedali. Ma non si può guardare solo a grandi nosocomi come Cattinara: bisogna lavorare con l’Università e i due ospedali in tandem», ha proseguito Adami.
Il Comitato ha ribadito l’importanza dell’azione del Consiglio comunale di Gorizia senza il quale «le scelte regionali si sarebbero già avviate e applicate», mentre «né dall’assessore alla salute Riccardi né da Asugi sono mai giunte risposte alle nostre domande. Mancano ancora sei mesi al fatidico 31 dicembre: non molleremo fino a quando non ci diranno quali sono le motivazioni che hanno portato a questa scelta».
Di fatto, la petizione consegnata a Ziberna chiede esplicitamente «la Salvaguardia del Reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Gorizia»: «Chiediamo – così il testo – che le autorità riconsiderino questa decisione e mantengano attivo il reparto di cardiologia presso l’ospedale di Gorizia, garantendo così un’assistenza sanitaria adeguata e tempestiva a tutti i cittadini. La salute della nostra comunità deve essere una priorità».
Ziberna ha ribadito come farà proprie le firme coinvolgendo il comitato in una delle riunioni della futura commissione tecnica «che incontreremo e alla quale esprimeremo le nostre desiderata. Lo si farà entro l’anno e sono convinto che entro ottobre una soluzione sarà adottata», così il primo cittadino. Per il sindaco di Gorizia, in ogni caso, si tratta di guardare alle «specificità di ogni singolo ospedale».
Ziberna ha voluto, comunque, chiarire la propria amarezza sull’«arrivo del ministro Giuli a Gorizia quando è stato riempito di insulti di fronte al teatro Verdi all’inaugurazione di èStoria. La sanità – così il sindaco – deve rimanere un’esigenza del territorio e non diventare qualcosa da sfruttare a livello elettorale e politico». Il Comitato, prendendo le distanze da eventuali momenti di scontro verbale durante il flash mob del 5 giugno, ha però chiarito: «Il nostro modo di operare, per poterci far sentire, è anche quello di organizzare momenti di sensibilizzazione pubblica come quello di inizio giugno».
Non solo cardiologia: il Comitato ha ribadito come ci sia una necessità di medici «che garantiscano alla popolazione una risposta sanitaria costante 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Necessario cambiare la situazione soprattutto per quanto riguarda i salari e anche sui medici di medicina generale sarà necessario rivedere numerose dinamiche». La proposta è stata anche a livello transfrontaliero di «creare un coordinamento tra gli ospedali di Gorizia e Šempeter-Vrtojba», proposta difficile per Ziberna che ha chiarito come «ci sono differenze non nascondibili, come le competenze che vengono date al personale infermieristico tra Italia e Slovenia. Certamente ci sono specialità a Nova Gorica, come quella della microchirurgia che in Regione si trova solamente a Pordenone», così il sindaco.
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