Le 1620 firme per il Marco Polo di Grado, «salvare la scuola e piano formativo»

Le 1620 firme per il Marco Polo di Grado, «salvare la scuola e piano formativo»

La protesta

Le 1620 firme per il Marco Polo di Grado, «salvare la scuola e piano formativo»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 30 Apr 2024
Copertina per Le 1620 firme per il Marco Polo di Grado, «salvare la scuola e piano formativo»

Il comitato promotore è stato ricevuto ieri in Consiglio Regionale. Le richieste ora andranno in IV commissione.

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Affermano a gran voce la loro "graisanità", ovvero l'essere gradesi doc, e non ne vogliono sapere di vedere il loro istituto comprensivo scolastico Marco Polo accorpato con l'istituto Dante Alighieri di San Canzian d'Isonzo: sono i depositari delle 1.620 firme alla petizione contro tale aggregazione, stabilita dal Piano di dimensionamento della rete scolastica deliberato a dicembre 2023.

In sei rappresentanti, tra associazione Peter Pan di Fossalon, genitori e Consiglio di istituto, secondo un sentire trasversale comune a tutta la piccola isola («le firme potevano essere molte di più - hanno ribadito - se non avessimo interrotto la raccolta per essere qui oggi»), hanno incontrato la Presidenza del Consiglio regionale chiedendo che quanto auspicato nel documento sia «esaminato quanto prima dalla competente Commissione consiliare».

«Non si tratta di accorpamento bensì di un assorbimento che andrebbe ad annullare la nostra identità ed autonomia scolastica, andando anche contro disposizioni e principi di alcune leggi regionali», così i promotori nel testo della petizione. «La raccolta di firme voleva essere di carattere simbolico nei numeri, considerato che le firme sono state raccolte in pochi giorni, ha incontrato invece da subito il consenso non solo della comunità scolastica ma anche di cittadini, imprese ed associazioni locali», proseguono i promotori.

Secondo gli stessi, «non si può definire creazione di nuova autonomia scolastica ma di un visibile assorbimento in un altro istituto distante per chilometri, ben 22, quando tutti gli altri accorpamenti limitrofi non vanno oltre i 7, e diverso per identità, storia, lingua parlata, economia, ha il maggior numero di imprese e di valore del Pil di tutto il territorio goriziano, e società. L'unica cosa che si otterrà sarà il mantenimento della dirigenza scolastica, del Consiglio di istituto e della segreteria di San Canzian, con lo smantellamento delle strutture gradesi».

Inoltre, l'attuale Piano triennale dell'offerta formativa (Ptof) è in vigore fino all'anno scolastico 2024-25 - hanno fatto presente le intervenute - e l'eventuale nuova realtà scolastica andrebbe a smantellare la continuità dei progetti formativi per crearne altri, convergenti con una realtà diversa da quella di Grado e delle frazioni Fossalon e Boscat. Ecco che «il nuovo Ptof risulta irricevibile, inadatto, sfavorevole e penalizzante, poiché il Marco Polo è un sistema scolastico virtuoso, collaudato e integrato nella valorizzazione del territorio, delle sue tradizioni, della sua lingua, vicino alle famiglie», così i promotori.

Sollecitati dalla Presidenza del Consiglio, che ha evidenziato innegabili problemi collegati alla denatalità comuni a tutto il territorio e ha detto dell'importanza di garantire ai ragazzi il miglior piano educativo e il miglior corpo docenti possibili, i presenti hanno sostenuto che il calo di nascite non può trovare sponda nella mancanza di servizi a breve raggio, semmai deve accadere l'opposto se si vuole portare le famiglie ad avere più figli. La petizione sarà ora trasmessa dalla Presidenza consiliare alla VI Commissione, a cui spetterà di approfondire la questione ascoltando tutte le realtà coinvolte.

Sul tema è intervenuta la consigliera regionale dem Laura Fasiolo, secondo cui «l'istituto comprensivo di Grado va salvato dal dimensionamento che lo vedrà accorpato a quello di San Canzian. Il presidente del Consiglio, Bordin, la commissione Istruzione e quindi la Giunta, tengano conto dell'accorato appello di genitori e insegnanti di Grado e salvaguardino l'autonomia di Grado».

«Grado è una piccola isola e ha tutti i numeri per ottenere una deroga ai numeri necessari per mantenere l'autonomia scolastica. Grado ha anche un'altra condizione che ne caratterizza l'unicità e ne rende necessaria l'autonomia: una lingua circoscritta al territorio, il più antico e interessante paleoveneto, una lingua che non può contaminarsi con il bisiaco, se è questo che dispone il dimensionamento scolastico accorpando la veneta Grado alla bisiaca San Canzian». E ancora, evidenzia Fasiolo, «un dato che mi ha sorpresa, la mancata tempestività della delegazione. Iniziative di rimostranza dovevano essere attuate cinque o sei mesi fa, se non ancora prima. Come mai tanto ritardo tra gli utenti e operatori della scuola? Ora il tempo non c'è più e bisogna compiere uno sforzo enorme e dare segnali univoci e molto decisi. Non sarà facile, ma un'audizione di tutte le componenti scolastiche gradesi potrà forse convincere l'assessora Rosolen e la Giunta», conclude la consigliera. 

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