Ex Civile di Gorizia, il Comitato No demolizione: «una riqualificazione è possibile»

Ex Civile di Gorizia, il Comitato No demolizione: «una riqualificazione è possibile»

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Ex Civile di Gorizia, il Comitato No demolizione: «una riqualificazione è possibile»

Di REDAZIONE • Pubblicato il 13 Ago 2024
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Interviene l’architetto Schnabl proponendo un cambio di visione per il futuro dell’area.

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Il Comitato “No alla demolizione dello storico ex ospedale di Gorizia” intende precisare che le palazzine laterali attigue all’ex Ospedale Civile, costruite in tempi molto più recenti e che non fanno parte del complesso edilizio a Croce di Lorena, da sempre non rientrano nel progetto di riqualificazione della struttura. Pertanto, non rientrano nel progetto di demolizione che peròvuole radere al suolo sì tutto l’ex Ospedale. Tra le diverse costruzioni attigue all’ex nosocomio, il Comitato specifica pure che vi sono anche l’edificio degli infettivi, già progettato nel 1934 dall’ingegnere Fivoli, ma anche la sala mortuaria e l’anatomia Patologica - di molto più recente edificazione - ora sommerse dalle sterpaglie e visibili in lontananza oltre il vasto e deserto piazzale, un tempo parcheggio, sito nell’area retrostante l’ospedale.

«Vorremmo fosse fatta una riflessione anche su quest’area, da condividere con i tanti cittadini che si sono dichiarati contrari alla demolizione del vecchio nosocomio – afferma l’architetto Romano Schnabl, coordinatore del Comitato - perché non si è mai presa in considerazione quella vasta area dismessa? Perché lasciare quella enorme spianata inutilizzata?». «È davvero singolare mantenere intatto un enorme piazzale e insistere accanendosi sulla demolizione del massiccio edificio, il più imponente della città, con tutto ciò che questo comporta dal punto di vista ambientale – continua l’architetto - senza pensare poi alla sua possibile riqualificazione?». Il Comitato domanda quindi quale sia la strategia per trattenere i camici bianchi e farne arrivare nuovi «vista la fuga di personale, la carenza dello stesso e un impegno di 4 milioni per rigenerare, non per demolire».

«Abbiamo sempre sostenuto che quel nosocomio potrebbe essere riqualificato e rispondere ai reali bisogni presenti e futuri della nostra popolazione, sempre più anziana, sprovvista di servizi che diano risposte adeguate. Si pensi ad un centro Alzheimer e per malattie dementigene, al centro diurno anziani polifunzionale, ad un centro di riabilitazione, al centro servizi domotica e telemedicina, ad ospitare un master per le professioni sanitarie o ad un centro per le professioni sanitarie del futuro» così Schnabl. Per il comitato infine, sarebbe utile riutilizzare l’obitorio, circondato da una significativa area verde, ancora in buono stato, dando così ai cittadini di Gorizia «una sede più dignitosa rispetto alle anguste e obsolete stanze riservate presso la cappella cimiteriale».

Foto Daniele Tibaldi

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