LA 26ESIMA EDIZIONE
‘Živjo Pust’, a Savogna vince il gruppo di Santa Croce. Piace ‘No ovovia’ di Prepotto

Apprezzati i tre giorni di festa del Karnival della minoranza slovena tra divertimento e folklore. Le voci delle comunità carsiche.
Non c’è carnevale senza il Karnival di Savogna d’Isonzo, quest’anno giunto alla sua 26ma edizione. Una tradizione che unisce adulti e bambini della minoranza slovena, senza la quale la festa isontina non traboccherebbe della stessa allegria. Il sole risplendeva ad abbraciare i carri - giunti fin dalla prima mattinata nel parcheggio antistante il supermercato DPiù - insieme ai volontari attivi sotto il tendone adiacente al Kulturni dom Jožef Češčut. «Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di avere bel tempo – commenta il presidente del circolo Joško Terpin prima della sfilata – proprio oggi che c’è il clou dell’evento. A partecipare saranno otto carri e dodici gruppi, e ci aspettiamo tanto pubblico. Era prevista bora, ma è calata, quindi sarà certamente una bellissima giornata».
Ottimo il risultato raggiunto anche nelle due serate precedenti: venerdì trascorso con la partecipazione del dj Zippo e del gruppo Nebojsega con musica a partire dalle ventuno, mentre sabato rallegrato dal dj Kids e dall’ensemble Trije Prašički (I Tre Maialini). «C’è stata tanta affluenza, nelle prime due serate, ne siamo davvero felici – prosegue con soddisfazione - Certamente anche stasera ci divertiremo tanto, sarà dura concludere a notte inoltrata». Dalla sera precedente sono stati messi a disposizione i numerosi chioschi dove poter bere a volontà, accompagnando il “bicier” di “špric” o una “malo pivo” con patatine fritte e magari una grigliata di čevapčiči. Per accogliere la folla accorsa si è invece offerto il contitolare della trattoria Da Paola 2.0, Daniele Marsic: «Il mio campo di famiglia, qui dietro, è in concessione per quest’evento – spiega – in più c’è anche il parcheggio davanti alla trattoria, sempre privato».
Dal nastro di partenza su via Primo Maggio i carri sono partiti alle 14, sfilando lungo tutto il corso principale fra balli, coriandoli e caramelle per i più piccoli. Migliaia, i figuranti impegnati a rappresentare il folklore del Carso in quest’anticipo di primavera. «Ogni anno si migliora – osserva il primo cittadino di Savogna, Luca Pisk – infatti quest’anno abbiamo avuto per la prima volta il carro di Medeazza. Anche il tendone è stato allestito meglio. Piccoli passi, ma importanti, dove comunque a ogni miglioramento corrisponde un costo». Un carnevale che per la minoranza rappresenta in primis opportunità di coesione, come rimarca lo stesso Luca Pisk: «Per noi è un ritrovo, non solo un far festa, ma anche preparazione, collaborazione, lavorando giorno e notte. E così si apprende un mestiere, come saldare o cucire. Si inventa qualcosa, non si compra già pronto. Coinvolgendo anche le scuole, perché è una ruota fatta di piccoli ingranaggi, ma per farli girare serve la collaborazione di tutti. Il carnevale fa parte della nostra stessa cultura: “Živjo pust”, e via».
Il primo carro a sfilare – dopo i gruppi “Balla coi lupi” e “Vendemmia sulle colline” – è quello sul quale campeggia Zio Paperone con la Banda Bassotti, reduce dal primo posto a Šempeter. A seguire, il gruppo “Pioggia, sole, ormai il clima fa quel che vuole” di Ceroglie e il carro dei “vrzotari” di Štandrež, seguito da “La Cina si avvi-CINA” di Gabria, e dal carro di Slivia. «È la prima volta in assoluto che ci siamo avventurati a preparare un carro – riferisce Jernej Šček, del carro di Slivno (Slivia) – pur essendo il nostro uno dei più piccoli paesi del Carso triestino. Siamo in 110, in paese, quindi fare un carro così è molto impegnativo. Nonostante tutto abbiamo riunito centinaia di giovani, e il solo essere qui è una vittoria».
Il tema scelto è quello del casinò, nella doppia accezione, come precisa: «Nel senso dei casini e dei casinò di questa terra di confine, un tema che fa parte del nostro contesto di frontiera». Il successivo a sfilare è il gruppo di Marcottini con “Il paese dei balocchi” che balla al ritmo del “Gatto e la volpe” di Bennato e degli asini che ragliano, seguito dal “Servizio ufficiale di pulizia” con scope e ramazze a muovere le scope sulle note di Harry Potter. Finalmente il carro dei Maori di Savogna - già premiati a Gorizia - al quale segue il gruppo “Fiesta o Siesta?” di Trieste, il carro di San Pelagio “Il paese dei balocchi” e il gruppo “I moschettieri della Mortadella”.
«Abbiamo scelto Pinocchio per rappresentare i vecchi giochi – racconta Patrick Krevatin di San Pelagio, affiancato dal “più saggio Alex” – inserendo anche il domino, il trenino e i giochi di una volta. A Gorizia ci siamo classificati quarti. Abbiamo lavorato per tre mesi a San Pelagio, dove dobbiamo costruire noi stessi un capannone, con tubi e teli, per poi preparare il carro e smontare tutto ogni anno». Dopo i figuranti di “Semo tutti sulla stessa barca” di Santa Croce, ecco i “Leoni in festa!” di Medeazza e San Giovanni di Duino. «Ci siamo ispirati al nuovo film appena uscito sul Re Leone – spiega il “capobranco” Alan Cadez - perché sono trent’anni dall’uscita della prima versione, e abbiamo deciso di proporre un revival. Noi ci ispiriamo sempre ai cartoni della Disney, per coinvolgere i bambini e farli divertire. Abbiamo vinto tre sfilate su tre: a Cervignano, Gorizia e Opicina».
Per restare in tema di Natura ecco ranocchie e ninfee direttamente sfuggite al laghetto di Prosecco-Contovello, al quale segue il carro di Prepotto guidato da una cicogna, che all’ovovia preferisce “el tram de Opcina” con “No ovovia, mejo el tram”. A esibirsi in una sfrenata danza latino-americana è invece il gruppo “Samba” della goriziana San Mauro guidato dal celebre Alex, seguito da “Streghe e stregoni” di Trebiciano e dal carro di Doberdò “Come sempre semo in alto mar”. Proclamati in serata i vincitori di gruppi e carri. Primo gruppo a salire sul podio è Santa Croce, con “Semo tutti sulla stessa barca” (108 punti), mentre il secondo posto lo guadagna “Mlaka beach” di Prosecco-Contovello (con 106), seguito da “Streghe e stregoni” di Trebiciano (101 punti). Fra i carri, lo scettro va a “No ovovia, mejo el tram” di Prepotto (168 punti), seguito dai leoni di Medeazza (163) e dal fiabesco “Paese dei balocchi” di San Pelagio (162).
Foto di Sergio MariniRimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.




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