La situazione
«Mezzalira uomo solare. Avevamo pensato a una separazione». Il Giallo di Poggio scuote il vicinato
Tra i vicini emerge il profilo dell’ex postino, persona «tranquilla e con cui si chiacchierava». I resti da analizzare trovati in un sacco all’interno di un pozzo.
«È stato abbastanza sconvolgente». Rossana, una vicina di casa di Vito Mezzalira, l’ex postino scomparso da Poggio Terza Armata nel 2019, descrive così questi ultimi tre giorni tra gli scavi degli inquirenti e il continuo viavai di forze dell’ordine, Vigili del fuoco e giornalisti. Un ritrovamento, quello di alcuni resti nell’area verde retrostante la villetta dell’uomo, che ha scosso la tranquilla vita di via Nuova a Sdraussina nella quale, comunque, la vita prosegue normalmente.
«Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. Vito lo conoscevamo da poco, eravamo appena arrivati qua quando è scomparso», prosegue la donna che descrive l’uomo scomparso come «una persona solare, trascorrevamo sempre del tempo piacevolmente e chiacchierando con lui quando lo incontravamo fuori da casa sua. Era una persona tranquilla».
La vicina di casa racconta ancora come «la compagna ha continuato a girare in casa nel breve periodo dopo l scomparsa e ci salutavamo come buoni vicini con lei. Quando non l’ho visto più ho sinceramente pensato a una separazione. Il fratellastro di lei non l’ho mai visto, però», conclude.
Le operazioni di ricerca e scavo sono iniziate giovedì con carotaggi, uso di georadar e rilievi da parte dei militari del Comando Provinciale Carabinieri di Gorizia e del corpo dei Vigili del Fuoco del Friuli Venezia Giulia, coordinate dal pubblico ministero Giulia Capella della Procura di Gorizia.
Venerdì pomeriggio, durante l’ispezione nell’area esterna della villetta – sottoposta a sequestro – è stato rinvenuto un pozzo di circa quattro metri di profondità nel quale sarebbero stati trovati i resti.
I familiari avevano segnalato movimenti sospetti nei conti pensionistici di Mezzalira già nel 2023 e l’inchiesta, inizialmente aperta per scomparsa, è stata ampliata alle ipotesi di omicidio e occultamento di cadavere. Tra gli indagati figurano la convivente dell’uomo e un suo familiare.
Ora sono in corso gli esami anatomopatologici e forensi per accertare l’identità dei resti, la causa della morte e la datazione. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, ma definiscono la scoperta «una possibile svolta».
Il contesto della via – solitamente silenziosa e poco frequentata – ha ospitato per due giorni una presenza massiccia di mezzi dei vigili del fuoco, unità cinofile e carabinieri, destando curiosità tra i residenti e segnando una accelerazione significativa nelle indagini.
Con il martello demolitore i Vigili del fuoco avevano inizialmente provato a sondare il terreno e hanno trovato il tappo di un pozzo che poi hanno aperto con gli escavatori. All’interno del pozzo hanno ritrovato un sacco che ha destato dei sospetti e nel quale poi sono stati ritrovati i resti.
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