Una stagione di stelle per il teatro Verdi di Gorizia: sul palco Cristicchi, Malika Ayane e Neri Marcorè

Una stagione di stelle per il teatro Verdi di Gorizia: sul palco Cristicchi, Malika Ayane e Neri Marcorè

IL CARTELLONE 2025/2026

Una stagione di stelle per il teatro Verdi di Gorizia: sul palco Cristicchi, Malika Ayane e Neri Marcorè

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 25 Lug 2025
Copertina per Una stagione di stelle per il teatro Verdi di Gorizia: sul palco Cristicchi, Malika Ayane e Neri Marcorè

Dal debutto del cantautore romano con ‘Trieste 1954’ all’energia trasformista di Brachetti. In scena anche la forza di ‘Gaber – Mi fa male il mondo’. Programmazione dal sapore internazionale.

Condividi
Tempo di lettura

Sarà una stagione ricca e intensa di emozioni, quella che sta per avviarsi al Verdi di Gorizia. Perché seppure l’anno della Capitale europea sta per concludersi, l’intenzione della direzione e delle amministrazioni comunali delle due città è quella di mantenere viva la fiamma della cultura. Con queste premesse si è aperta oggi – 25 luglio - la conferenza stampa svoltasi nel ridotto del Teatro Comunale. «Due settimane fa – rimarca il primo cittadino Rodolfo Ziberna riferendosi all’inaugurazione di Borgo Live Academy – abbiamo visto via Rastello stracolma di persone che amano “Artisti Associati” e il direttore Mramor. La nostra fortuna è che Walter riesce a soddisfare il palato viziato del nostro pubblico». 

E nel ringraziare il Gect e la Carigo per il supporto finanziario, ha elogiato le straordinarie conoscenze e competenze del direttore artistico. «Nonostante i numerosi eventi – prende la parola l’assessore alla cultura Fabrizio Oreti – la stagione è andata benissimo e ci ha permesso d’innalzare il livello qualitativo. Questa nuova è un’ulteriore sfida, e la vivremo coinvolgendo anche i giovani, perché il teatro è di tutti e dà indotto economico. Da qui in avanti avremo l’obbligo morale di perorare l’ambito culturale, già questi spettacoli saranno in linea con la Capitale europea della cultura». A portare i saluti del presidente del Gect Paolo Petiziol è stata la direttrice Romina Kocina, concorde con Oreti: «Siamo riusciti a coinvolgere anche Elisabetta Sgarbi con la sua Milanesiana, e questo nuovo programma ci accompagnerà con ulteriori grandi nomi. Continuando a lavorare con gli stakeholder del territorio potremo proseguire questo percorso». 

Grande entusiasmo è stato manifestato anche dal presidente della Carigo Roberta Demartin, che considera i finanziamenti «un investimento a lungo periodo». «La Fondazione – precisa - è sempre stata a supporto delle stagioni teatrali e di Artisti Associati. Per fare cultura e coinvolgere le comunità è necessario seminare e costruire con pazienza, e le attività teatrali consentono di accrescere la cultura di una comunità». A portare i saluti del Consiglio regionale è stato infine il Consigliere Diego Bernardis, che ha evidenziato lo spessore delle stagioni teatrali: «L’assessore Oreti – riflette - diceva che si è innalzata l’asticella. Io direi che non è mai stata bassa, aggiungendo novità nel corso degli anni. Come Regione riponiamo grande attenzione all’ambito del teatro e supportiamo queste iniziative».

Ben 86 milioni di euro i finanziamenti stanziati per l’intero Friuli Venezia Giulia a supporto di attività culturali, di cui 38mila euro sono stati destinati proprio ieri per il progetto “Gorizia Guitar Orchestra”. «Ringrazio la Regione e la Carigo – sottolinea il direttore di Artisti Associati Walter Mramor – perché i rapporti sono vivi ormai da anni. Vi anticipo che avremo una sorpresa di cui si parlerà nei prossimi mesi. A ottobre nascerà un progetto parallelo al festival Visavì, che quest’anno durerà una decina di giorni». Un lavoro, quello di Mramor, fatto di pura passione per teatro, danza e musica a promozione della crescita culturale della città. «Ho sempre immaginato – rivela – la stagione teatrale come quella di una metropoli. E alcune compagnie provengono proprio da Milano». Quella dello scorso anno è stata una stagione teatrale particolarmente fertile, con un 2024 che ha portato oltre 28 milioni di spettatori nelle sale italiane e un incremento del 4,5% in più. 

«La nostra – aggiunge - è una regione in cui gli spettacoli dal vivo tengono botta. Il teatro è vivo è lo sarà sempre». E riportando un’analisi di Federculture ha osservato come l’interesse per il teatro sia in crescita anche nel pubblico giovanile, aumentato del 10%. Novità della nuova stagione goriziana è la prosa, potenziata da 8 a 10 rappresentazioni. A inaugurare il cartellone sarà lo spettacolo del 21 ottobre “Trieste 1954” di Paolo Valerio, con Simone Cristicchi nei panni di Duilio Persichetti, dove la “scontrosa grazia” si riversa in una città “a doppio tempo”. Accompagneranno la pièce le musiche di Valter Sivilotti e il coro del Friuli Venezia Giulia. Il 19 dicembre sarà la volta di “Brokeback Mountain”, una coproduzione del teatro Carcano di Milano unita ad Altra Scena, Accademia Perduta Romagna e GF Entertainment. Una versione teatrale nata nel 2023 a Londra, tratta dal racconto di Annie Proulx, in cui i protagonisti sono impersonati da Edoardo Purgatori e Filippo Contri, accompagnati dalla partitura eseguita dal vivo nel canto di Malika Ayane e dalla Live Band. 

A seguire il 3 dicembre andrà in scena il frizzante “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, in cui l’autore Oscar Wilde fin dal titolo – che nell’inglese originale reca il nome “Earnest” – promette risate e doppie allusioni. «È un testo pieno di battute e aforismi – avverte – che utilizza un linguaggio leggero» e colpi di scena. Non manca l’omaggio ad Andrea Camilleri nell’allestimento del Teatro Stabile delle Marche con “Il birraio di Preston” per la regia di Giuseppe Dipasquale, che il 16 dicembre calerà a Gorizia la realtà di un paese siculo di fine Ottocento. Con l’anno nuovo, il 17 gennaio ritorna “Il medico dei pazzi” già proposto anni fa, un testo di Eduardo Scarpetta dal quale venne tratto il celebre film del 1954 con Totò. «La peculiarità della versione – spiega – è che la compagnia ha ambientato la farsa negli anni Settanta, con un riferimento a Basaglia». Non può mancare il teatro shakespeariano con l’”Otello” che andrà in scena il 29 gennaio, la scorsa stagione presentato nel prezioso monologo di Lella Costa e quest’anno tratto dalla versione di Dacia Maraini, con la regia di Giorgio Pasotti. Una scelta che avvicina i giovani, perché nei panni di Otello recita Giacomo Giorgio, già protagonista della serie televisiva “Mare fuori”.

Il 9 febbraio sarà la volta della commedia “A qualcuno piace caldo” nel testo di Mario Moretti liberamente ispirato al film di Billy Wilder con Marilyn Monroe, mentre il 5 marzo si passa a “Mephisto – Romanzo di una carriera” scritto da Klaus Mann, secondogenito dello scrittore Thomas Mann. «Scrisse – racconta - di questo personaggio che si vende al nazismo ispirandosi a un suo cognato». Un testo che venne bandito in Germania, finché nel 1981 il regista Szabó ne realizzò la versione cinematografica. Ancora una commedia spassosa si ripropone con le “Contrazioni pericolose” che andranno in scena il 31 marzo con la produzione Artisti Associati e la regia di Gabriele Pignotta. Ad avere le contrazioni sarà la protagonista Rocío Muñoz Morales, che andrà a partorire da sola portando scompiglio nel reparto di ginecologia. A chiudere la prosa sarà il primo aprile il classico molieriano “Il misantropo” per la regia di Andrée Ruth Shammah nella traduzione di Cesare Garboli. Una pièce mai avuta a Gorizia, prodotta dal celebre Teatro Franco Parenti di Milano. «Garboli portava dentro Molière – chiosa – nell’intimo del suo linguaggio. Anni fa fummo onorati di avere “Il medico per forza” con Gianrico Tedeschi». 

Sei gli spettacoli dedicati invece a Musica e balletto, che partirà il 30 ottobre con “Soirée Française”, durante la quale sarà possibile assaporare le musiche di Debussy e Ravel. Ad anticipare il Natale sarà “Together at Christmas” il 12 dicembre con gli Swingler Singers, vincitori di cinque Grammy Awards e già presenti nella colonna di “Sex and the City”. La star indonesiana Iskandar Widjaja delizierà il pubblico con il suo violino, esibendosi l’8 gennaio con “Ode to Joy” insieme a pianoforte e contrabbasso. Direttamente dalla Cina proviene invece la Beijing Academy Chinese che il 21 febbraio porterà la danza eroica maschile con “Celeste Armonia”, mentre il 14 marzo si esibiranno Los Potros Malambo sprigionando l’energia della danza argentina in “Freedom. The Power of Wild instinct”. 

L’ultimo spettacolo dedicato al balletto si terrà il 9 aprile con la “Carmina Burana” dell’ungherese Szeged Contemporary Dance Company. Quattro gli spettacoli inseriti invece fra i Grandi eventi, che partiranno il 6 novembre con il Broadway musical di “Cantando sotto la pioggia”. Arturo Brachetti tornerà dopo anni di assenza il 13 febbraio con “Solo – The legend of Quick change”, portando il trasformismo che ha fatto scuola in tutta Europa, mentre il 28 febbraio “Paradisum” diffonderà tecnica ed energia ungherese di Recirquel Cirque Danse Bence Vagy, regalando meraviglie ed emozioni. Da non perdere il musical “Sapore di mare” che s’ispira al noto film e narra degli amori che nascono a Forte dei Marmi nell’adattamento di Vanzina e Brizzi. Nell’ambito del Verdi Racconta il 25 gennaio Elio Germano riflette su “La guerra com’è” ispirandosi al testo di Gino Strada. Da segnalare anche lo spettacolo “Gaber – Mi fa male il mondo” con il grande Neri Marcorè, che calcherà le scene il 23 aprile. Non mancherà la sezione Verdi Young - fra cui si segnala “Pimpa, il musical a pois” – e il Verdi matineé dedicata alle scuole, fra cui si propone “Romeo and Juliet” del 27 marzo in lingua originale.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione